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Russia, limitato l’accesso a Facebook nel Paese: ecco perché

Da oggi l’accesso a Facebook sarà parzialmente limitato in Russia. Lo ha deciso il Roskomnadzor, l’Agenzia federale dei media russi, secondo cui il social network di Meta avrebbe censurato alcune testate giornalistiche nazionali. Lo riporta Sputnik Italia.

Facebook e il blocco di 90 giorni a Ria Novosti

Ieri, giovedì 24 febbraio, Facebook ha disposto la sospensione dell’account dell’agenzia stampa Ria Novosti per 90 giorni. Secondo la piattaforma di Mark Zuckerberg, infatti, avrebbe contribuito alla circolazione di fake news. Nulla da stupirsi, se pensiamo alla “guerra dell’informazione” portata avanti dal Cremlino ben prima dell’invasione dell’Ucraina.

Lo stop da parte di Facebook è arrivato mentre l’agenzia stava divulgando notizie sulle operazioni militari della Russia nella regione del Donbass. Operazioni che, secondo la propaganda di Mosca, avrebbero avuto come fine ultimo la tutela della pace nelle repubbliche separatiste filorusse e la “denazificazione” dell’ex Stato sovietico.

Russia, 23 i casi di “censura” secondo le autorità

Da qui la decisione del Roskomnadzor di bloccare parzialmente l’accesso alla piattaforma social in Russia. Al momento, comunque, non è chiaro in cosa consisteranno queste limitazioni. “Il 25 febbraio – si legge in una nota dell’Agenzia federale dei media – la Procura russa, in collaborazione con il ministero degli Esteri, ha scelto di riconoscere il social network Facebook come coinvolto nella violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché dei diritti e delle libertà dei cittadini russi”.

In totale, secondo le autorità russe, sarebbero 23 i casi di “censura” da ottobre 2020. Le restrizioni imposte da Facebook, oltre a Ria Novosti, avrebbero colpito anche il popolare canale televisivo russo Zvezda e le testate Lenta.ry e Gazeta.ru.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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