Expo Dubai 2020, Emirati Arabi ufficializzano la richiesta di rinvio

Paolo Glisenti, il Commissario per la partecipazione dell’Italia a Expo Dubai 2020, ha comunicato che il governo degli Emirati Arabi ha ufficializzato la richiesta di rinvio dell’appuntamento internazionale, il cui inizio era previsto per il 20 ottobre.

Se la proposta degli EAU sarà accettata, l’evento si svolgerà dal primo ottobre 2021 al 31 marzo 2022. La decisione finale spetterà al comitato esecutivo del Bureau international des Expositions, l’organizzazione intergovernativa che regola le Esposizioni Universali e Internazionali, e all’assemblea generale dell’organo. Per approvare lo spostamento di Expo Dubai al 2021 sarà necessaria una maggioranza dei due terzi dei 160 Paesi membri. A proposito di ciò, Glisenti ha precisato: “L’Italia ha già manifestato la propria intenzione di votare a favore di questo slittamento”.

Prosegue il cammino dell’Italia verso Expo Dubai 2020

Nonostante il possibile rinvio, l’Italia prosegue senza interruzioni la propria marcia verso Expo Dubai 2020, che, come ha sottolineato in più occasioni il docente di Marketing Lucio Lamberti, rappresenta un’occasione importante per il rilancio dell’economia nazionale. “Il progetto italiano sta andando avanti. Stiamo seguendo la costruzione del Padiglione prestando massima attenzione a salute e sicurezza degli operai sul nostro cantiere a Dubai”, precisa Glisenti.

“Un’occasione importante per il rilancio dell’economia italiana”

Assieme ai nostri partner istituzionali, ai Ministeri, alle Università, ai centri di ricerca, alle scuole, alle comunità scientifiche, culturali e artistiche, stiamo iniziando a ripensare quelle che dovranno essere le caratteristiche degli elementi portanti della partecipazione italiana all’Esposizione Universale”, aggiunge il Commissario.

Siamo convinti che Expo Dubai 2020 sarà un’occasione imperdibile per il rilancio dell’economia italiana. Dal Made in Italy all’estero, al turismo, dall’attrazione di investimenti stranieri verso le nostre piccole e medie imprese innovative e le start-up italiane”, conclude Glisenti.

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