La Cop26 è già un fallimento? Secondo Greta Thunberg la risposta è sì

È in corso a Glasgow la Cop26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. L’evento, che durerà fino a venerdì 12 novembre, rappresenta un’occasione importante per consentire ai leader mondiali di trovare delle soluzioni comuni ad alcuni dei problemi ambientali più impellenti. Sono già stati raggiunti alcuni accordi, come quello sulla fine della deforestazione entro il 2030, e sembra probabile che ne saranno stretti altri nei prossimi giorni. Ma queste decisioni si riveleranno davvero decisive per arginare i cambiamenti climatici? La Cop26 sta effettivamente contribuendo a cambiare le cose? Per l’attivista Greta Thunberg la risposta è un secco “no”.

Greta Thunberg: “La Cop26 è un fallimento”

In occasione della giornata della Cop26 dedicata alla gioventù, l’attivista svedese ha marciato a Glasgow assieme ad altri 50mila giovani. Poi è salita sul palco e ha definito la Cop26 “un fallimento”. Thunberg ha accusato i leader del mondo di essere ben consapevoli di non star facendo altro che ripetere le solite parole vuote. Ha poi sottolineato che la Cop26 è la conferenza che ha escluso di più le voci dal basso. “Non si può affrontare la minaccia del cambiamento climatico con gli stessi metodi che hanno portato a doverla affrontare”, ha aggiunto. Thunberg ha poi puntato il dito contro i delegati, accusandoli di far leva su “cavilli e statistiche incomplete” per salvaguardare “il business e lo status quo”.

Vanessa Nakate: “Non può esserci giustizia climatica se non si ascoltano i Paesi più colpiti”

Quanto dovrà passare prima che i leader delle nazioni capiscano che la loro inazione distrugge l’ambiente?”, ha chiesto l’attivista Vanessa Nakate dal palco. “Siamo in una crisi, un disastro che avviene ogni giorno. L’Africa è responsabile del 3% delle emissioni storiche, ma soffre il peso maggiore della crisi climatica. Ma come può esserci giustizia climatica se non si ascoltano i Paesi più colpiti? Noi continueremo a lottare”, ha aggiunto la giovane, che nel 2019 è diventata la prima attivista del Fridays for Future in Uganda. Nel corso degli anni ha partecipato a circa 60 proteste.

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