Cina, smentito il lancio di un missile ipersonico

Ha trovato pubblica smentita la notizia di un test con un missile ipersonico da parte del governo cinese, che aveva messo in allarme i governi mondiali, Usa su tutti. Il Financial Times, che aveva riportato i fatti nella giornata di domenica, aveva contestualizzato il test in quella che è una vera e propria corsa agli armamenti. Una sorta di risposta all’aggravarsi delle tensioni geopolitiche tra le diverse nazioni. In questo senso, la tecnologia ipersonica rappresenterebbe un indubbio vantaggio. Nonché un’arma pericolosissima nelle mani sbagliate.

Usa, Cina e Russia, comunque, sono lanciate in una corsa testa a testa su chi riuscirà per primo a collaudare i missili supersonici. Questi, al pari dei più tradizionali missili balistici, viaggiano a Mach 5, ovvero 5 volte superiore alla velocità del suono. Tuttavia, possono eludere facilmente le difese avversarie. Cosa ancora più importante, poi, è che possono essere manovrati, spostandosi dalla traiettoria originale. Questo, oltre a rendere difficile capire quale sarà il bersaglio che andranno a colpire, li rende, nei fatti, quasi impossibili da abbattere.

La smentita del governo cinese

Considerando le crescenti tensioni tra Cina e Usa, è chiaro perché la possibilità che il governo cinese fosse stato il primo al mondo a realizzare missili ipersonici abbia messo in allarme il Pentagono e l’intelligence statunitense.
Tuttavia, dal governo cinese è arrivata una smentita in merito alla notizia del lancio. Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha affermato che quello che era stato ritenuto un missile ipersonico era in realtà un veicolo spaziale.
Zhao ha affermato che si è trattato di “un test di routine volto a verificare la tecnologia riutilizzabile di un veicolo spaziale, un esperimento di grande importanza per ridurne i costi“. E che può fornire, ha aggiunto Zhao, “un modo conveniente ed economico per un uso pacifico dello spazio“.

Il ministero degli Esteri ha poi affermato che il test si è svolto a luglio, non ad agosto, come riportato dal Financial Times, aggiungendo che molte aziende hanno svolto test simili.

 

 

 

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