Festeggiare San Valentino? No, grazie. Ora i tempi sono cambiati

I tempi sono cambiati, per questo non può che cambiare anche il modo in cui si festeggia il giorno di San Valentino.

San Valentino è la Festa degli Innamorati, giornata che può essere piacevole trascorrere con la persona che si ama, pur sapendo quanto sia importante dimostrare i propri sentimenti ogni giorno dell’anno. I tempi però sono inevitabilmente cambiati, al punto tale da registrare una crescita delle persone che non ritengono la fedeltà come un valore assoluto in un rapporto.

Emblematico è quanto emerso da un’analisi effettuata da Ashley Madison, piattaforma leader internazionale per chi è alla ricerca di relazioni extraconiugali e non-monogame. A detta di molti degli iscritti, non ha ormai più molto senso dare spazio al marketing che è possibile trovare in vendita in vista del 14 febbraio. Non si possono dimenticare i casi di poliamore o di relazioni aperte, vissute in maniera trasparente perché tutte le parti in causa ne sono consapevoli.

Festeggiare San Valentino ha senso? Non per tutti

Chi si iscrive a una piattaforma come Ashley Madison non sembra essere interessato a essere fedele al partner “ufficiale”, ma anzi punta a fare una conoscenza che può rivelarsi interessante e con cui costruire un rapporto più o meno duraturo. Non sorprende quindi sapere che addirittura l’82% dei membri che sono intervistati sia convinto di come sia possibile amare più persone nello stesso momento.

E’ quindi più che naturale pensare che il 31% degli utenti non sia intenzionato a festeggiare San Valentino, evidentemente perché può avere ben altri programmi rispetto a una cena romantica con la persona amata. Il 58%, invece, pensa che questa ricorrenza sia importante soprattutto a livello commerciale perché può permettere di fare soldi.

E’ limitativo considerare che questa sia una teoria valida solo per chi decide di provare i servizi del sito che favorisce gli incontri con sconosciuti. A livello generale, infatti, il 42% degli intervistati della popolazione non è intenzionato a organizzare niente di particolare per la giornata perché la considera una data come un’altra. Si rivela inoltre un luogo comune la teoria secondo cui siano le appartenenti al sesso femminile a tenerci: il 46% delle donne rispetto al 38% degli uomini ha un’avversione per questa festa, situazione riscontrata in ogni Paese che è stato preso in esame.

La situazione dell’Italia non sembra essere del tutto diversa rispetto a quanto accade oltre i nostri confini. Il 32% dei nostri connazionali che ha preso parte all’indagine, infatti, ha sottolineato che il marketing che è disponibile in commercio non rispecchi del tutto i tipi di relazione che sono più diffusi in questo perioodo. Il 37%, invece, anche se è in coppia non ha alcuna esigenza nel celebrare questa data, ritenuta uguale a tutte le altre.

Le scelte più diffuse

Nonostante la percezione generale nei confronti di San Valentino possa essere cambiata, c’è chi comunque desidera essere tradizionalista e vuole dimostrare al partner il proprio amore in questo giorno. Più della metà dei membri di Ashley Madison (il 56%) lo fa però perché si sente obbligato, forse sapendo che in caso contrario a persona amata potrebbe restare delusa.

Queste sono le abitudini più diffuse in occasione del 14 febbraio:

  • Cena romantica (36%)
  • Scambio di regali/fiori (34%)
  • Sesso (31%)
  • Vado in vacanza con il/i mio/miei partner (8%)
  • Appuntamento in una spa (5%).

Se davvero ci si vuole sentire al passo con i tempi, a detta delle donne che usano la piattaforma sarebbe utile pensare a una “settimana di San Valentino” e non a una data singola. Il motivo non è difficile da capire: si avverte meno pressione, oltre ad avere la possibilità di dedicarsi a più persone per chi ha deciso di vivere una relazione non monogama.

Non a caso, il 31% degli utenti ha rivelato di avere acquistato regali anche per il partner “secondario”. Nessuno dovrebbe così restare scontento: in genere si arriva a spendere la stessa cifra (80-110 euro) sia per il partner primario sia per quello secondario (25% contro 22% rispettivamente), fiori e cioccolato sembrano essere ancora i doni più popolari.

Insomma, a volte abbandonare le abitudini può non essere un male.

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