Ue: “Le sanzioni alla Russia funzionano, non sono un boomerang”

[scJWP IdVideo=”m1EK8qU3-Waf8YzTy”]

Le sanzioni non sono un boomerang per l’Ue, ma “sono efficaci” e “visibili” e si rafforzeranno “col passare del tempo perché alcune sono di breve termine ma altre di medio e lungo termine“. Lo ha detto una portavoce della Commissione europea al briefing quotidiano rispondendo a una domanda sulle affermazioni di esponenti politici italiani sugli effetti delle sanzioni. Ieri il neopresidente della Camera Lorenzo Fontana aveva invitato a “fare attenzione alle sanzioni: potrebbero essere un boomerang“.

Sanzioni, le previsioni del Fondo monetario internazionale

Per valutare l’impatto delle sanzioni sull’economia della Russia può essere utile prendere in considerazione le parole le stime del Fondo monetario internazionale. Secondo quanto riportato nel World Economic Outlook, il Pil dovrebbe calare del 3,4%. Una cifra importante, anche se inferiore dell’8,5% previsto ad aprile o del 6% stimato a luglio. Questo calo è dipeso dal “petrolio” e dalla “resilienza della domanda interna e del mercato del lavoro“. Alfred Kammer, il direttore del Dipartimento europeo del Fmi, ha sottolineato che questo non significa che la Russia uscirà dalla recessione con facilità. La Federazione sperimentare comunque una crescita negativa e “nel 2023 il Pil sarà inferiore del 10% rispetto a quanto previsto prima della guerra“. Lo scenario è quello di una recessione profonda, molto più grave di quello stimato per l’Europa. Nel vecchio continente si verificherà soltanto di una crescita inferiore alle aspettative.

Impostazioni privacy