Pensioni d’invalidità civile: gli importi e i limiti di reddito nel 2021

Con l’anno nuovo vengono aggiornati anche gli importi e i limiti di reddito per quanto riguarda le pensioni d’invalidità civile. I nuovi dati, in vigore dal 1° gennaio 2021, sono stati aggiornati dall’INPS che ne ha dato notizia sulla sua circolare 148. Il documento è stato pubblicato il 18 dicembre scorso.

Pensioni d’invalidità civile: chi ne ha diritto

Gli importi e i limiti di reddito per avere diritto alle pensioni d’invalidità, spiega l’INPS, non sono cambiati rispetto al 2020 per le persone la cui invalidità è riconosciuta. È così per le prestazioni di categoria 044-INVCIV, che riguardano mutilati, invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti. Riguardo gli invalidi parziali dal 74% al 99%, il limite reddituale è invece quello stabilito per la pensione sociale.

Non per tutti è possibile accedere alle pensioni d’invalidità civile. Lo Stato prevede infatti alcuni requisiti legati al reddito. Per accedere alle prestazioni assistenziali, si deve disporre di un reddito annuo personale di massimo 16.982,49 euro in presenza di invalidità totale (cecità o sordità). Il tetto per gli invalidi parziali, invece, è di soli 4.931,29 euro.

Le cifre ieri e oggi: gli assegni mensili nel 2021

Le pensioni d’invalidità civile prevedono un sostegno mensile, con un assegno la cui cifra cambia a seconda della specifica situazione del cittadino. Ai ciechi parziali spettano 213,08 euro, ai ciechi assoluti 310,48, ai sordi 287,09. L’assegno di accompagnamento ammonta invece a 522,10 euro, senza limiti reddituali.

La vera novità, per quanto riguarda il 2021, nasce dalla sentenza della Corte Costituzionale del 23 giugno, resa poi attuativa dal Decreto Agosto. In base a tutto questo, l’anno nuovo prevede la maggiorazione sociale dell’incremento al milione. In altre parole, le pensioni d’invalidità civile vedranno un aumento per tutti gli invalidi civili totali che non superano un certo limite di reddito, indipendentemente dall’età anagrafica. Il limite è di 8.476,26 euro annui per i pensionati non coniugati, 14.459,90 euro annui per i pensionati coniugati. Gli assegni potranno quindi arrivare fino a un massimo di 652,02 €.

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