Istat, a marzo vendite ferme in Italia: +0,2% dallo scorso trimestre

Le vendite al dettaglio a marzo 2021 registrano “una sostanziale stazionarietà congiunturale“. Lo rileva l’Istat, secondo cui il calo in valore rispetto a febbraio è dello 0,1%. Contemporaneamente, però, si assiste a un aumento dello 0,1% in volume. Nel complesso, insomma, le vendite sono sostanzialmente ferme. Lo si capisce anche ampliando il quadro al primo trimestre. Qui infatti si ha un aumento dello 0,2% in valore e un calo dello 0,3% in volume.

Istat: i settori più cresciuti dal marzo 2020

L’Istat ha quindi rilevato che rispetto al marzo 2020, il primo mese di lockdown, c’è “un fortissimo incremento tendenziale“. Tale aumento, inevitabilmente, “riflette i livelli particolarmente depressi” di quel mese. Si registrano infatti aumenti delle vendite del 22,9% in valore e del 23,5% in volume. Inoltre si registrano cifre record per quasi tutti i prodotti non food.

Nei dati dell’Istat si spiega anche quali settori siano cresciuti maggiormente dal fatidico marzo 2020. I beni non alimentari registrano infatti un balzo del 49,7% in valore e del 50,3% in volume. Crescono, seppur in modo più contenuto, anche le vendite dei beni alimentari (+3,7% in valore e in volume). Ma i dati sono positivi anche rispetto all’inizio del 2021.

Bene la distribuzione, benissimo calzature e giocattoli

Rispetto a febbraio 2021, spiega infatti l’Istat, c’è una crescita per i beni alimentari (+1,9% in valore e +1,7% in volume). Calano, invece, i non alimentari (-1,6% in valore e -1,1% in volume). Ma tra questi ultimi alcune fette di mercato stanno attraversando un fortissimo rimbalzo. In particolare, le vendite di giochi, giocattoli, sport e campeggio segnano +110,7% su base annua. Le vendite di foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali arrivano invece al +109,2%.

Importanti aumenti anche per calzature, articoli da cuoio e da viaggio (+94,2%), abbigliamento e pellicceria (+93,9%). Seguono, in classifica, mobili ed elettrodomestici. I prodotti che crescono meno, come chiaramente illustrato dall’Istat, sono fatalmente quelli farmaceutici (+0,7%). Bene anche i canali distributivi: la grande distribuzione (+17,0%), le imprese operanti su piccole superfici (+27,8%), le vendite al di fuori dei negozi (+43,8%) e il commercio elettronico (+39,9%).

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