Facebook, Mark Zuckerberg entra nel ‘Club dei 100 miliardi di dollari’

Mark Zuckerberg è entrato nell’esclusivo ‘club’ degli imprenditori da oltre 100 miliardi di dollari. Il creatore di Facebook ha raggiunto il traguardo, pari a circa 85 miliardi di euro, per la prima volta. Tutto ciò grazie all’ennesimo aumento di valore delle azioni del social network con più iscritti al mondo seguito alla notizia del lancio di Instagram Reels, la risposta americana a TikTok. A confermarlo i dati del Bloomberg Billionaires Index.

L’imprenditore 36enne si unisce a un gruppo di tre sole persone, in tutto il mondo, capaci di detenere un partimonio di oltre 100 milioni di dollari. Di esso fanno parte Jeff Bezos, fondatore di Amazon (190 milioni di dollari, circa 160 milioni di euro), e Bill Gates, il papà di Microsoft (120 milioni di dollari, circa 101 milioni di euro).

I guadagni di Zuckerberg e dei big delle nuove tecnologie

L’utilizzo massiccio delle nuove tecnologie durante la crisi Covid ha avuto, come effetto nemmeno troppo secondario, quello di aumentare vertiginosamente la ricchezza dei grandi imprenditori del settore. Secondo quanto riportato dal Guardian, il patrimonio netto di Zuckerberg è salito di 22 miliardi di dollari nel 2020. Quello di Bezos addirittura di 75 miliardi. Per quanto riguarda le società, gli analisti prevedono che il valore degli scambi in Borsa di Apple raggiungerà prestissimo i 2 trilioni di dollari. Sarà la prima volta per un’azienda con base negli Usa. Cifre a dir poco stratosferiche.

Le critiche di Bernie Sanders ai “guadagni osceni”

Non tutti però apprezzano questa escalation: il senatore statunitense Bernie Sanders ha proposto l’introduzione di una nuova legge fiscale, il Make Billionaires Pay Act, che impedisca “guadagni osceni” durante la crisi sanitaria, a dispetto di un’economia statale in forte crisi. La proposta dell’ex candidato alla presidenza americana, rappresentante dei Democratici, prevede una trattenuta del 60% sui ‘superguadagni’ dal 18 marzo (data d’inizio della crisi Covid negli Usa) fino al prossimo 31 dicembre. L’obiettivo è quello di utilizzare il denaro aiutando chi non può permettersi le spese sanitarie.

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