Bonus e incentivi, che fine hanno fatto? Tanti i provvedimenti in attesa

Erano uno dei cardini del programma del Governo Conte II, sembrano essere tutt’altro che all’ordine del giorno da quando a Palazzo Chigi è arrivato Mario Draghi. Stiamo parlando dei vari bonus contemplati nell’ultima legge di Bilancio, che però non hanno ancora trovato i rispettivi provvedimenti attuativi a quasi due mesi dall’entrata in vigore ufficiale della normativa.

E così, fra discussioni su come impiegare i fondi del Recovery fund e timori di ulteriori scosse all’economia italiana in caso di nuovi lockdown generalizzati, gli incentivi restano sulla carta e la loro approvazione è tutt’altro che scontata. Ma cosa rischiano di perdere gli italiani in questi mesi? Ecco una panoramica degli incentivi che non hanno ancora visto la luce. E non è detto che la vedano in futuro.

I bonus già slittati: dalle tv alle auto elettriche

Sono già due i pacchetti di incentivi che, secondo quanto indicato dal testo della legge di Bilancio, avrebbero già dovuto essere approvati e che invece sono ancora in attesa del provvedimento dedicato: il bonus per acquistare un nuovo televisore e quello per le auto elettriche.

Nella manovra ci sono 100 milioni di euro dedicati al bonus tv. Il finanziamento, funzionale al passaggio dei televisori dallo standard di prima generazione del digitale terrestre al cosiddetto DVB-T2, dovrebbe coprire non solo parte dell’acquisto del nuovo apparecchio, ma anche lo smaltimento di quello vecchio. Indicazioni in tal senso dovevano arrivare dai Ministeri dell’Economia e dello Sviluppo Economico. La scadenza entro la quale attuare il decreto era il 14 febbraio, ma il documento non è ancora arrivato. Il Mise ha comunque spiegato, a Il Sole 24 Ore, che gli incentivi sono operativi grazie a risorse stanziate prima della legge di Bilancio.

Doveva essere approvato ancor prima, entro il 31 gennaio, il provvedimento per avviare il bonus auto elettriche. La manovra prevede una copertura, per le persone con Isee inferiore a 30mila euro, del 40% delle spese per l’acquisto di auto nuove esclusivamente elettriche, purché con un limite massimo di potenza fissato a 150 kW e un prezzo di listino di non oltre 30mila euro Iva esclusa. In questo caso non esistono misure precedenti già avviate. Il bonus, slittato di quasi un mese, resta sul tavolo del nuovo titolare del Mise, Giancarlo Giorgetti.

Anche il ‘kit digitalizzazione’ resta in stand-by

Ci sono sulla carta ancora pochi giorni di tempo, invece, per approvare gli incentivi per la digitalizzazione. La manovra, infatti, indica il 1° marzo come data limite per l’attuazione del provvedimento di spesa (cioè 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio) ma al momento non sono arrivati segnali dai dicasteri economici, né dal nuovo ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Vittorio Colao.

L’incentivo prevederebbe la concessione alle famiglie meno abbienti di uno smartphone in comodato d’uso, o di un bonus per acquistarlo. Il tutto a patto che in famiglia ci sia un iscritto all’Università, l’Isee non superi quota 20mila euro e non si possieda un contratto di connessione ad internet. Obbligatorio anche il possesso di un profilo Spid. Tutto, però, è rimasto sulla carta, almeno per ora.

Data limite del 1° marzo anche per il cosiddetto bonus rubinetti, di competenza del Ministero dell’Ambiente. La manovra ha previsto lo stanziamento di 20 milioni di euro complessivi per la copertura di spese per la sostituzione di sanitari e l’installazione di apparecchi che limitano il flusso di acqua, o ancora per coprire opere idrauliche e murarie collegate, per un limite a famiglia di 1.000 euro. Anche dal Ministero diretto da Roberto Cingolani, però, non sono arrivate indicazioni in merito. E il tempo sta per scadere.

Per il bonus occhiali c’è ancora tempo

Chiude la panoramica sui bonus in attesa di approvazione l’unico a non indicare scadenze per il provvedimento da adottare, quello per l’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto. L’incentivo, del valore di 50 euro per famiglia, sarebbe riservato a nuclei con Isee minore di 10mila euro.

Il bonus è sul tavolo del ministro della Salute Roberto Speranza, cui è demandata la pubblicazione del decreto di concerto con il Ministero dell’Economia. Anche in questo caso, però, non vi sono notizie sull’eventuale approvazione. E tutto resta sulla carta.

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