Alitalia, nodo ex lavoratori: ITA convoca sindacati, cosa succede ora

Giornata intensa per gli ex lavoratori Alitalia, i cui sindacati hanno in programma un colloquio con i vertici della nuova compagnia aerea di bandiera, ITA. Argomento, “l’esame delle condizioni di lavoro del personale“. Una questione non nuova, ed esplosa in queste settimane dopo una lunga serie di polemiche.

ITA e Alitalia: tutti i motivi di tensione

La situazione, come detto, è delicata da tutta l’estate. Nella scorsa settimana, però, era ulteriormente degenerata quando l’atteso accordo tra le parti non era stato trovato. Dopo un incontro andato a vuoto l’8 settembre e le successive manifestazioni degli ex lavoratori Alitalia, è quindi arrivata la convocazione da parte di ITA dei sindacati. La speranza è che questo possa essere il primo segnale di una riapertura tra le parti. Ciò in considerazione anche del messaggio lanciato dalla viceministra dell’Economia Castelli.

Gli ultimissimi capitoli di una vicenda dal clima sempre più pesante intorno ad Alitalia derivano dai gestori aeroportuali e da Enac. Quest’ultima ha inoltrato alla compagnia di bandiera uscente l’esortazione a informare i passeggeri sui disservizi nella gestione dei bagagli che si sono avuti con lo stato di agitazione per la vicenda ITA. Nelle scorse ore, invece, il presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo si è lamentato dei mancati pagamenti verso i gestori aeroportuali da parte del vettore.

Perché è saltato l’accordo tra vecchia e nuova compagnia

Il Presidente di Ita, Alfredo Altavilla, esprime il rincrescimento per l’impossibilità di arrivare ad un accordo“, si leggeva nella nota emessa una settimana fa dalla nuova compagnia. E nel comunicato si sottolineava che tale impossibilità è “motivata dal perdurare di pregiudiziali puramente formali che nulla hanno a che fare con il merito e la bontà del progetto relativo alla nascita di Ita e che rispecchiano consuetudini e linguaggi non più attuali“. Una situazione che gli ex dipendenti Alitalia già avevano messo in conto da agosto, tanto da dare vita a un presidio. A loro sostegno c’erano i sindacati che avevano preannunciato battaglia. E ora l’incontro in programma potrebbe finalmente sbrogliare la matassa.

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