Addio al reddito di cittadinanza, le misure alternative sono sufficienti?

Con lo stop, a partire dal primo agosto, al Reddito di cittadinanza, per centinaia di migliaia di persone è venuto meno un sostegno al bilancio familiare mentre i Comuni sono alle prese col malcontento che monta tra i cittadini dopo l’sms inviato dall’Inps per comunicare la fine definitiva del sussidio.

In prima linea ci sono soprattutto le amministrazioni locali del Mezzogiorno, dove si concentrava il maggior numero di percettori del Rdc. Ieri le proteste da Napoli si sono allargate a Taranto e Palermo. La sospensione dell’assegno ha riguardato in particolare i nuclei “occupabili”, ovvero quelli composti da persone di età compresa tra i 18 e 59 anni non portatori di disabilità

Le misure alternative al reddito di cittadinanza

Contestualmente alla cancellazione della misura di sostegno al reddito voluta dal Governo Conte nel 2019, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha introdotto una serie di strumenti alternativi, dall’assegno di inclusione ai percorsi di formazione e lavoro. E per aiutare a mitigare gli effetti dell’inflazione è stata attivata la card “Dedicata a te” per l’acquisto di generi alimentari.

Il reddito di inclusione

L’assegno di inclusione sarà riconosciuto a partire dal primo gennaio 2024 quale misura di sostegno economico, condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.

L’importo dell’assegno è composto da un’integrazione del reddito fino a 6mila euro all’anno, che salgono fino a 7.560 se il nucleo familiare è composto da persone di età pari o superiore a 67 anni o da altri familiari in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.

All’importo può essere aggiunto un contributo per l’affitto fino a un massimo di 3.360 euro annui. Il beneficio viene erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per un altro anno.

Tra i requisiti per beneficiare dell’assegno, l’Isee familiare che non deve superare 9.360 euro. Il nucleo non ha diritto all’assegno se un componente risulta disoccupato a seguito di dimissioni volontarie da più di 12 mesi, fatte salve quelle per giusta causa.

Reddito di cittadinanza
Foto Pixabay / Stevepb – Newsby.it

350 euro per la formazione e il lavoro

Dal primo settembre 2023 scatterà il supporto per la formazione e il lavoro, un’indennità pari a 350 euro al mese, per un massimo di un anno, destinata a chi partecipa a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale e orientamento.

Tra le attività rientrano anche il servizio civile universale e i progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il Comune di residenza.

Il supporto per la formazione e il lavoro è utilizzabile dai singoli componenti del nucleo familiare, di età compresa tra 18 e 59 anni, con un Isee familiare non superiore a 6mila euro annui, e che non abbiano i requisiti per accedere all’assegno di inclusione.

La carta per la spesa alimentare

Un’altra misura messa in campo dal governo, operativa da luglio, è la card per far fronte al caro spesa che ha svuotato i carrelli di molti italiani. 380 euro di bonus per l’acquisto di generi e alimenti di prima necessità destinati a circa un milione e trecentomila famiglie con basso reddito.

Il contributo una tantum, riservato ai nuclei familiari composti da almeno tre persone con un Isee non superiore a 15mila euro, viene erogato attraverso una carta elettronica, prepagata e ricaricabile, rilasciata da Poste Italiane.

Ha fatto discutere la lista stilata dal ministero dell’Agricoltura, che include alcuni generi alimentari ma ne esclude altri.

Per ottenere la tessera non è necessario presentare una domanda. I beneficiari vengono individuati autonomamente dall’Inps. Il dicastero guidato da Francesco Lollobrigida ha stipulato anche delle convenzioni con gli esercizi commerciali, appartenenti alla grande distribuzione e non solo, per l’applicazione di un ulteriore sconto del 15% in favore dei possessori della carta.

L’assegno di incollocabilità

Dal primo luglio 2023 è stato aumentato a 290 euro l’importo dell’assegno di incollocabilità, erogato agli invalidi per infortunio o malattia professionale.

Per ottenerlo, sono previsti diversi requisiti: un’età non superiore ai 65 anni, il grado di inabilità non inferiore al 34% riconosciuto dall’Inail per infortuni sul lavoro o malattie professionali, il grado di menomazione dell’integrità psicofisica o del danno biologico superiore al 20%. L’importo dell’assegno è erogato mensilmente e viene rivalutato annualmente sulla base della variazione effettiva dei prezzi al consumo.

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