Pochi giorni fa, i telegiornali di tutto il mondo hanno mostrato due donne imbrattare di zuppa il vetro protettivo della Gioconda. Le due attiviste francesi si sono introdotte al Museo del Louvre di Parigi, dove è conservato questo quadro emblematico, e hanno scaraventato della zuppa contro il quadro nell’indignazione generale dei presenti.
Questo atto così scandaloso è stato rivendicato dagli attivisti del collettivo “Riposte Alimentare” che ha giustificato l’azione come un tentativo di promuovere un’alimentazione sana e sostenibile prima che sia troppo tardi per il Pianeta.
Ma non siamo qui per parlare di torti o ragioni, siamo qui per raccontavi di tutte quelle volte nella storia in cui ci è andata di mezzo la Gioconda.
Pare, infatti, che il quadro di Leonardo da Vinci, sia la vittima preferita di atti vandalici da sempre, azioni che hanno portato la sicurezza del Museo a dotarla di una vera e propria pellicola protettiva antiproiettile in grado di salvaguardarla.
Dalle zuppe alle torte alla panna, passando per acidi e vernici, la nostra cara Monna Lisa non si è fatta proprio mancare nulla. Ricostruiamo gli eventi partendo dal 1911.
Tutti gli attentati alla Gioconda nel corso degli anni
Se ne sta lì, appesa alla parete ammirata da tutti, finché ogni tanto dalla folla qualcuno decide di lanciarle contro qualcosa, e nonostante resti imperturbabile all’interno del quadro, in passato il mondo dell’Arte ha rischiato di doverle dire dolorosamente addio più volte a causa dei numerosi attacchi alla sua integrità e bellezza.
Tutto è cominciato nel lontano 1911…
Il grande furto del 1911
Il 22 agosto 1911 il Museo del Louvre lanciava un segnale d’allarme globale gridando ai quattro venti: “Hanno rubato la Gioconda!”.
Immaginatevi lo sconcerto degli addetti al Museo nel notare un buco vuoto esattamente dove doveva trovarsi il quadro…
Anni di storia, sforzi e passione buttati e solo un riquadro più chiaro lungo la parete a conservarne la memoria. Ci vengono i brividi solo a pensarci.
Nessuno aveva tracce del quadro, e per ben 2 anni il suo posto sulla parete rimase vuoto. Proprio quando i francesi, e il resto del mondo, cominciavano a perdere le speranze, però, saltò fuori: Vincenzo Peruggia, ex dipendente del museo, stava cercando di venderla a Firenze. Il furfante venne arrestato e la Gioconda se ne tornò al suo posto con un applauso generale.
L’acido del 1956
Altroché zuppa, nel 1956, la Gioconda venne spruzzata per bene con dell’acido, che fortunatamente non causò dei danni eccessivi alla tavola. E pochi mesi dopo nello stesso anno, provarono addirittura a lapidare la povera Monna Lisa con un sasso che le rovinò parte del gomito sinistro. Ancora oggi, nonostante sia stata restaurata, i risultati di questi due attentati risultano visibili.
Proprio durante il 1956 la sicurezza del Museo decise di intensificare le misure di sicurezza preventive e la inlgobò in un vetro blindato antiproiettile.
La vernice del 1974
Durante il 1974 la Gioconda era volata al Museo Nazionale di Tokyo come gentile concessione del Louvre, peccato che la vacanza non andò nel migliore dei modi per la cara Monna Lisa, che anche qui dovette fare i conti con l’hater di turno. Una donna lanciò della vernice rossa sul dipinto come protesta nei confronti delle politiche del museo che rendevano l’accesso difficoltoso per chi soffriva di disabilità. Da quel momento, il Museo del Louvre decise di non spostare mai più il prezioso quadro e non possiamo dargli torto.
Una tazza da tè nel 2009
Una donna nel 2009 si è introdotta nel bel Museo parigino e ha pensato bene di lanciare contro il quadro la tazza da tè che aveva appena acquistato come souvenir del museo. Ma fortunatamente la tazza si è disintegrata non appena ha colpito il vetro blindato.
La torta del 2022
Immaginatevi lo sguardo allibito dei presenti quando un uomo nel 2022 ha lanciato una torta alla panna contro la Monna Lisa.
Pensate ai versi stupiti e gli occhi fuori dalle orbite dei centinaia dei presenti al Museo pronti a scattare foto al bel quadretto, che hanno dovuto assistere al lancio della torta contro quel capolavoro. Anche in questo caso il dipinto non ha riportato danni grazie alla teca di vetro protettiva, ma i resti di panna che gocciolano verso il basso rimarranno nella storia come una scena iconica e sconcertante.
Possiamo dire che la Monna Lisa abbia subito negli anni il lato oscuro della fama: il suo essere un quadro di fama internazionale la rende un obiettivo di rilievo per chiunque voglia mandare un messaggio pubblico. Eppure, nonostante tutto, lei rimane imperturbabile con il suo mezzo sorriso, al sicuro dietro il vetro di protezione, come a sfidare i passanti.
D’altro canto, sembra proprio protetta dallo spirito di Leonardo, perché chiunque provi a rubarla o a deturparla, non riesce mai del tutto nel suo intento. Per fortuna.