Zanardi, nuova operazione
a Siena: cinque ore sotto i ferri

Continua la difficile lotta di Alex Zanardi, sempre ricoverato in gravi condizioni dopo l’incidente dello scorso 19 giugno. Nel frattempo è però giunta notizia di un nuovo intervento cui il campione paralimpico è stato sottoposto, per la durata di ben cinque ore.

La nuova delicata operazione

L’operazione è avvenuta al policlinico Le Scotte di Siena ed è stata effettuata da una equipe multidisciplinare guidata dal primario della chirurgia maxillo-facciale, Paolo Gennaro. I medici hanno proceduto a una delicata ricostruzione cranio-facciale, effettuata la quale Zanardi è stato nuovamente trasferito in terapia intensiva. La prognosi del campione resta riservata.

Si tratta della terza operazione cui viene sottoposto Zanardi da quando ebbe il terribile incidente durante un allenamento in handbike sulle stradine della provincia senese. Circa due settimane fa subì un intervento al cervello, mentre questa operazione al cranio e alle ossa del volto ha lo scopo di stabilizzare ulteriormente la sua situazione. L’intervento è riuscito, ma occorrerà tempo per poterne soppesare correttamente gli effetti.

La battaglia di Alex Zanardi

Alex Zanardi sta combattendo questa battaglia dal 19 giugno, precisamente dalle 16:50. Quello è l’orario del suo rovinoso impatto contro un camion, mentre correva in handbike sulla strada statale che collega Pienza a San Quirico D’Orcia nell’ambito della staffetta ciclistica Obiettivo Tricolore. Ora la nuova operazione. Una tappa che il team medico che lo ha in cura aveva previsto fin dall’inizio, per permettergli di proseguire il difficile percorso terapeutico di queste delicate settimane.

A commentare i recenti sviluppi il professor Paolo Gennaro, responsabile del gruppo di dottori che hanno operato Zanardi. “Le fratture erano complesse. Questo ha richiesto un’accurata programmazione, che si è avvalsa di tecnologie computerizzate, digitali e tridimensionali. Si tratta di tecnologie fatte a misura del paziente. La complessità del caso era piuttosto singolare, anche se si tratta di una tipologia di frattura che nel nostro centro affrontiamo in maniera routinaria“, garantisce il medico.

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