Willy: i fratelli Bianchi tra gli arrestati in un blitz anti-droga

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Operazione antidroga dei Carabinieri ai Castelli Romani. Sei gli arrestati. Tra i destinatari del provvedimento ci sono anche i fratelli Bianchi, attualmente in carcere poiché indagati per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, avvenuto a Colleferro lo scorso 6 settembre. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Velletri avrebbero accertato l’esistenza di un sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti nell’area di Velletri, Lariano, Artena e comuni limitrofi, ricorrendo ad azioni violente e minacce per intimorire gli assuntori ‘insolventi’ e obbligarli a pagare.

Tutti i problemi con la legge dei fratelli Bianchi

Dopo il caso della morte di Willy, Gabriele e Marco, i fratelli Bianchi, erano stati inizialmente indagati per omicidio preterintenzionale. Dopo gli accertamenti sull’autopsia, il capo di accusa si era tramutato in omicidio volontario, peraltro aggravato dai futili motivi. Il giovane aveva subito un brutale pestaggio, che gli aveva provocato la morte ad appena 21 anni d’età. “Gli esami hanno dimostrato che il giovane è stato sottoposto a un’aggressione prolungata. Il corpo aveva numerose lesioni gravi, che hanno provocato lo shock e poi l’arresto cardiaco“, spiegò Giovanni Arcudi, responsabile dell’equipe medico-legale che si occupò dell’autopsia.

Per i fratelli Bianchi arrivarono ulteriori problemi con la giustizia anche su altri fronti. I controlli di Polizia, Carabinieri e Asl portarono infatti alla chiusura per cinque giorni della palestra frequentata da Gabriele e Marco, il Millennium Sporting Center di Lariano. Si rilevarono infatti “gravi violazioni di natura amministrativa” (si parlò di presenza di lavoratori irregolari). E ora gli imputati per l’omicidio di Willy sono sotto arresto anche in conseguenza dell’operazione antidroga dei Castelli Romani.

La morte di Willy: la ricostruzione del maresciallo

Fu particolarmente dolorosa la ricostruzione di Antonio Carella, il maresciallo dei Carabinieri che per primo accorse sul luogo del delitto. “Una scena disperata, tra le più cruente dei tanti anni passati in servizio. Non ho mai perso il contatto con i ragazzi che si erano radunati attorno a Willy“, raccontò al ‘Corriere della Sera’. Le persone sul posto gli raccontarono di un Suv arrivato in pieno centro a Colleferro, “carico a palla“. Si trattava di quello dei fratelli Bianchi.

Fu quindi sempre Carella ad arrestarli successivamente presso il ‘Night Bistrot’, locale di famiglia ad Artena. Fu possibile individuare la loro auto grazie a un testimone, che ne fotografò la targa. Nell’ordinanza del giudice di Velletri che confermò la detenzione per gli imputati si descrisse l’efferatezza del branco. Si parlò di cultori di arti marziali “che picchiavano tutti quelli che incontravano“. E che in quel tragico 6 settembre si accanirono su Willy.

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