Violenza sulle donne: il flash mob a Roma

Che sia uno, due o nove secondi, una violenza sessuale è sempre violenza. Questo è stato scandito più volte, davanti a Montecitorio, da parte delle attiviste di un flash mob indetto ieri, lunedì 17 luglio 2023, contro il sessismo nelle sentenze, in particolare dopo l’assoluzione di un collaboratore scolastico a Roma perché la cosiddetta palpata breve sotto i dieci secondi non è stata considerata reato.

L’iniziativa è stata organizzata dall’Intergruppo della Camera per le Donne, i Diritti e le Pari Opportunità, coordinato da Laura Boldrini, insieme all’associazione Differenza Donna; in piazza sono scesi anche alcuni parlamentari.

A causa di alcune sentenze c’è il rischio di vittimizzazione secondaria sulla violenza sulle donne

Dal momento che la violenza sulle donne ha anche una matrice culturale, con le parole di alcune sentenze “il rischio è quello della vittimizzazione secondaria, ovvero sminuire la portata degli atti violenti contro le donne e normalizzare la violazione del corpo femminile” spiegano gli organizzatori.

Flash mob di Roma
Foto | ANSA/MASSIMO PERCOSSI – Newsby.it

Con la conseguenza che la donna avrà ancora più paura a denunciare: “Palpeggiare è molestare e la molestia non è goliardia. Dieci secondi sono un abuso sessuale”, ha detto Laura Boldrini che ha parlato anche di una proposta di legge da portare presto in aula affinché le molestie sessuali siano un reato distinto, riducendone le interpretazioni. Nella proposta si pensa anche di allungare i tempi della denuncia, da uno a tre anni dopo la violenza.

Differenza Donna presenterà ricorso contro la sentenza sulla cosiddetta palpata breve: “È inaccettabile, soprattutto perché la molestia è avvenuta in ambito scolastico, luogo che dovrebbe far sentire al sicuro”, afferma Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna. “Se passa il messaggio della sentenza, chiunque può abusare di una donna nell’impunità più totale”, ha detto dopo il flash mob l’ex presidente della Camera.

Nei giorni scorsi il Tribunale di Roma ha infatti assolto “perché il fatto non costituisce reato” un bidello di un istituto romano che ha messo le mani addosso a una studentessa allora minorenne, la quale ha descritto così l’agghiacciante episodio: “Mi ha preso alle spalle senza dire nulla, poi mi ha infilato le mani nei pantaloni e sotto gli slip, mi ha palpeggiato il sedere e mi ha tirato su tanto da farmi male alle parti intime”.

Ma il bidello si è giustificato dicendo che si trattava di uno scherzo, e i giudici gli hanno dato ragione anche perché, a loro avviso, quella palpata è durata “solo fra i 5 e i 10 secondi”: troppo poco secondo loro per essere considerata un reato.

Boldrini, in occasione del flash mob, ha commentato anche il caso Facci: “L’unica cosa che doveva fare la Rai l’ha fatta. Una persona che si è espressa più volte in modo misogino non può lavorare nella tv pubblica”. E poi anche sul caso La Russa: “Penso sia vergognoso quello che ha fatto il presidente del Senato, incompatibile con la carica. Non ha preso le distanze ma ha difeso il figlio e ha umiliato la ragazza, creando un danno al figlio stesso. Perché se la ragazza era drogata, è un’aggravante”.

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