Ucraina, la storia di Vira: “Volevo portare via mia madre, ma la città era assediata”

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Nel centro di raccolta dei beni per l’Ucraina, il Mercafir di Firenze, a dare una mano c’è anche Vira, una ragazza andata via dal Paese in guerra. La Misericordia ha portato al confine tra la Polonia e l’Ucraina i beni di prima necessità ed è tornata con alcuni profughi, donne e bambine, tra cui anche Vira che racconta del viaggio e delle difficoltà per uscire da lì: “Mi trovavo a Cracovia, ero alla stazione, non c’erano più posti disponibili per rimanere lì in Polonia. Ho visto su internet questo annuncio che la Misericordia cercava 29 persone da portare in Italia. Nel momento in cui la Russia ha proclamato la guerra all’Ucraina, mi trovavo nell’ovest del Paese, mentre mia madre vive nella parte orientale, nella città di Sumy. Ho deciso di intraprendere questo lungo viaggio per prendere mia madre, per portarla via“, ha raccontato Vira.

Vira: “Non sono riuscita a portare mia madre via dall’Ucraina”

Quando eravamo vicino Sumy, la città era circondata. Non potevo entrare. Così sono andata a Kiev e mi sono nascosta in un bunker. La provincia di Sumy è stata una delle prime ad essere bombardata. La gente cerca di uscire dalla regione e sparano ai civili. Quando è scoppiata la guerra, nessuno se lo aspettava. Siamo finiti in uno stato di shock, non sapevamo come comportarci. Ho dovuto prendere un sacco di tranquillanti, pasticche per calmarmi perché non sapevo come gestire questa situazione dal punto di vista emotivo. Quando finirà tutto, voglio raggiungere mia madre, ma lei mi ha raccomandato di non tornare. Quando ero in stazione a Cracovia ho chiesto a Dio di mandarmi un messaggio per capire dove andare, come dare una mano per aiutare il mio Paese e mi ha mandato la Misericordia“, ha concluso la ragazza ucraina.

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