Mafia, trentennale delle stragi: il ricordo della Polizia, l’omaggio dello Stato

[scJWP IdVideo=”Of1ra0LM-Waf8YzTy”]

La Polizia di Stato ricorda con un video su Facebook la strage di Capaci che “sconvolse il nostro Paese“. “Nella tremenda esplosione, trenta anni fa, – scrive in una nota la Polizia – vennero spazzate via le vite del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti che li scortavano, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. I loro nomi, insieme alle loro storie, non potranno mai essere dimenticati, intrecciate nel destino a quelle del giudice Paolo Borsellino e dei poliziotti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina che solo 57 giorni dopo, nell’attentato di Via D’Amelio a Palermo, pagarono con il prezzo più alto il loro essere in prima linea per la difesa di legalità e democrazia“.

Mafia: la cerimonia per onorare le vittime

[scJWP IdVideo=”LMLPJ1BJ-Waf8YzTy”]

Presso la caserma Lungaro di Palermo, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha deposto una corona di alloro davanti alla lapide che ricorda le vittime della mafia. Con lei il capo della polizia, il prefetto Lamberto Giannini. Il monumento ricorda il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, il giudice Paolo Borsellino e i poliziotti Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Emanuela Loi, Vincenzo Li Mui, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Agostino Catalano, vittime delle stragi del 1992.

Il ministro e il capo della polizia hanno visitato anche il giardino della Memoria presente all’interno della caserma. Qui si collocano la teca contenente i resti della Quarto Savona 15, la Croma blindata della scorta di Giovanni Falcone sulla quale viaggiavano i poliziotti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. I resti dell’autovettura continuano, a distanza di 30 anni, a essere un simbolo anti mafia. Affermano, inoltre, il valore della memoria e dell’impegno contro ogni forma di criminalità.

Stragi di mafia, a Palermo la commemorazione delle vittime

A Palermo, Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica,  ha commemorato le vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Assieme a lui c’erano Patrizio Bianchi, il ministro dell’Istruzione, Luciana Lamorgese, la ministra dell’Interno, Marta Cartabia, la ministra della Giustizia, Cristina Messa, la ministra dell’Università, e Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri. Presenti anche Lamberto Giannini, il capo della Polizia, Giovanni Melillo, il procuratore nazionale antimafia, e Francesco Lo Voi, il procuratore di Roma.

Il discorso di Mattarella

[scJWP IdVideo=”unvKjMV0-Waf8YzTy”]

Nel suo discorso, Mattarella ha parlato del terribile impatto delle stragi perpetrate dalla Mafia. “Sono trascorsi trent’anni da quel terribile 23 maggio allorché la storia della nostra Repubblica sembrò fermarsi come annientata dal dolore e dalla paura. Il silenzio assordante dopo l’inaudito boato rappresenta in maniera efficace il disorientamento che provò il Paese di fronte a quell’agguato senza precedenti, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani“, ha dichiarato il capo dello Stato. “La fermezza del suo operato nasceva dalla radicata convinzione che non vi fossero alternative al rispetto della legge, a qualunque costo, anche a quello della vita. Con la consapevolezza che in gioco fosse la dignità delle funzioni rivestite e la propria dignità. Coltivava il coraggio contro la viltà, frutto della paura e della fragilità di fronte all’arroganza della mafia. Falcone non si abbandonò mai alla rassegnazione o all’indifferenza”, ha aggiunto.

Le visioni d’avanguardia, lucidamente ‘profetiche’, di Falcone non furono sempre comprese; anzi in taluni casi vennero osteggiate anche da atteggiamenti diffusi nella stessa magistratura, che col tempo, superando errori, ha saputo farne patrimonio comune e valorizzarle. Anche l’ordinamento giudiziario è stato modificato per attribuire un maggior rilievo alle obiettive qualità professionali del magistrato rispetto al criterio della mera anzianità, non idoneo a rispondere alle esigenze dell’Ordine giudiziario“. “Ancora una volta sono in gioco valori fondanti della nostra convivenza. La violenza della prevaricazione pretende di sostituirsi alla forza del diritto. Con tragiche sofferenze per le popolazioni coinvolte. Con grave pregiudizio per il sistema delle relazioni internazionali. Il ripristino degli ordinamenti internazionali, anche in questo caso, è fare giustizia. Raccogliere il testimone della “visione” di Falcone significa affrontare con la stessa lucidità le prove dell’oggi, perché a prevalere sia la causa della giustizia; al servizio della libertà e della democrazia“, ha concluso Mattarella.

Strage di Capaci, 30 anni dopo Napoli ricorda Falcone: studenti con manifesti e autorità in piazza

[scJWP IdVideo=”a7y2JP4g-Waf8YzTy”]

A Napoli si è svolta una commemorazione in Piazza Municipio per ricordare Falcone, ma anche Borsellino e tutti gli uomini delle rispettive scorte. Diversi cartelloni agganciati ai rami dell’Albero Della Vita con slogan anti mafia e pro legalità. Presenti gli studenti, il sindaco, autorità delle forze dell’ordine, rappresentanti dell’Associazione Libera Campania.

Impostazioni privacy