Terremoti nelle Marche, la scossa più forte è stata di magnitudo 5.7

Le Marche tornano a tremare: poco dopo le 7:00 di oggi, mercoledì nove novembre, sono state percepite due scosse di terremoto in varie zone della Regione, tra cui Ancona, Fano e Urbino. Quella delle 7:07, la più forte, è stata di magnitudo 5.7 e poco dopo, alle 7:12, se n’è verificata un’altra di 4.L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha poi rilevato altre scosse di terremoto al largo della costa marchigiano-pesarese. In totale se ne sono verificate una ventina con magnitudo superiore a due (su un totale di oltre cinquanta) nella costa adriatica tra Fano e Pesaro. Dalla lista dei sismi dell’Ingv emerge che la più forte è stata di punto 4, seguita da una di 3.8.

Come riferito dall’Ingv, la scossa più forte si è verificata a una profondità di 8 km. Nessun comune era nel raggio dei 20 km dall’epicentro. Il terremoto di magnitudo 5.7 è stato avvertito anche a Roma, nelle province di Firenze e Arezzo e in altre zone della Toscana, oltre che in varie località dell’Abruzzo. I vigili del fuoco hanno ricevuto centinaia di chiamate per ricevere informazioni.

Le conseguenze dei terremoti

Un abitante di Fano racconta che durante uno dei terremoti “i lampioni di illuminazione pubblicava oscillavano come fuscelli, tutto tremava forte, una sensazione terribile e la gente si è riversata in strada”. Dalle prime ricostruzioni emerge che non ci sarebbero danni visibili sui palazzi, tuttavia sono presenti fessurazioni e crepe in diverse abitazioni. “Stiamo facendo controlli, molta gente è in strada e al momento non risultano danni ingenti, però stiamo facendo tutti i controlli possibili su tutti gli edifici pubblici. Le scuole sono state chiuse in maniera precauzionale. C’è stato grande spavento perché la botta è stata forte e quindi temiamo conseguenze”, spiega Matteo Ricci, il sindaco di Pesaro.

Per sicurezza la clinica privata Villa Igea ha evacuato parzialmente la struttura. A Palazzo delle Marche, sede dell’Assemblea legislativa, sono caduti alcuni frammenti di intonaco negli uffici. Nel frattempo il personale del Consiglio regionale è stato invitato a lavorare in smart working.

Francesco Acquaroli, il presidente della Regione marche ha dichiarato che “bisogna attendere la valutazione finale, ma per le notizie che abbiamo in questo momento non risultano segnalazioni di danni gravi”.

Per quanto riguarda le scuole, alcuni comuni, tra cui quello di Fano, hanno predisposto la chiusura anche per la giornata di domani. “Analogamente restano chiusi nelle medesime date tutti gli edifici comunali sede di uffici e/o di servizi pubblici”, ha reso noto il comune di Fano.

La situazione di treni e aerei

Sulla linea Bologna – Pescara si segnala la graduale ripresa del traffico ferroviario, dopo la sospensione delle ore precedenti che ha permesso ai tecnici di Rfi la verifica dello stato della linea. Sulla linea Rimini – Ravenna la circolazione è ripresa dalle 11:50 tra Gatteo e Cesenatico. Sulla linea Roma – Ancona, tra Falconara e Jesi, il traffico ferroviario è in graduale ripresa.

Enac ha informato che l’aeroporto di Ancona – Falconara è operativo. Il sisma che ha colpito le Marche non ha danneggiato le strutture aeroportuali e tutti i collegamenti da e per lo scalo sono attivi, ha precisato l’Ente in una nota.

Nessun rischio tsunami

Sei minuti dopo la prima scossa di terremoto, il Centro allerta tsunami dell’Ingv ha diramato un messaggio di informazione, “che non è un messaggio di allerta, ma informa che c’è stato il sisma per attivare i controlli lungo le coste”, spiega Alessandro Amato, coordinatore del centro. Ha aggiunto che allo stato attuale non c’è alcun rischio tsunami. “Ci sarebbe stato con una magnitudo più grande di 6.5. Il messaggio che abbiamo diramato si attiva per terremoti di 5.5 in mare o lungo la costa del Mediterraneo. Se ci fosse stato uno tsunami si sarebbe sviluppato in pochi minuti”.

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