Taxi, Palazzo Chigi blindato: petardi e fumogeni tra i manifestanti su via del Corso

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E’ in corso una protesta dei tassisti, a Roma, in Via del Corso, con Palazzo Chigi e le vie di accesso limitrofe blindate dalla polizia. I manifestanti chiedono ormai da giorni lo stralcio dell’art. 10 del ddl concorrenza che prevede la liberalizzazione del settore dei taxi. Sono stati esplosi petardi e accesi fumogeni, con la polizia che fronteggia i manifestanti tenendoli a distanza dal palazzo del governo. Slogan contro l’esecutivo, il presidente del Consiglio Mario Draghi, ma soprattutto contro Uber.

Taxi: i motivi della protesta

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Sono arrivati da tutto lo Stivale. Da Nord a Sud, i tassisti italiani hanno occupato per il secondo giorno via del Corso alle porte di Palazzo Chigi. Una protesta vivace e differente da quella di ieri, che continuerà anche domani se non arriveranno risposte dal governo. “Vogliono metterci in concorrenza, ma da cosa se le tariffe le decide il Comune?“, ha dichiarato un manifestante di Napoli. Cori contro Draghi e bombe carta accompagnano la protesta a Roma, mentre alcuni rappresentanti sindacali delle sigle dei taxi continuano ad essere incatenati in piazza Colonna. “Continueremo ad oltranza“, minaccia l’uomo partenopeo.

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Non solo taxi, però. Una delegazione di operai legati al Partito Comunista ha srotolato uno striscione per sostenere la battaglia portata avanti dai delegati sindacati incatenati sotto Palazzo Chigi. “Operai e tassisti uniti nella lotta“, recita il drappo rosso. Con loro anche il segretario del Partito Comunista, Marco Rizzo, e il senatore Dessì. “Ci siamo legati oggi, questa notte e domani per ritornare liberi, nella speranza che Draghi capisca che non si può rovinare la vita di 40 mila lavoratori – ha detto Alessandro Genovese legato sotto Chigi –. Se stiamo diventando simbolo di tutti i lavoratori? Una cosa è certa: il Governo sta capendo che con noi avrà vita dura“. Anche il segretario Rizzo vicino agli uomini in catene: “Oggi Draghi riesce a fare un miracolo. Ha fatto capire che i temi del lavoro autonomo e del lavoro dipendente sono gli stessi“.

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