Strage di Viareggio: la Cassazione salva l’ex AD di FS Moretti

I giudici della Quarta Sezione Penale della Cassazione hanno stabilito che Rfi non è stata responsabile civile per il disastro ferroviario di Viareggio. Si tratta di un verdetto che ribalta la sentenza della Corte di Appello di Firenze e annulla il reato di omicidio colposo. In base a quanto spiegato dai legali, è caduta l’aggravante del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro. La Cassazione ha rinviato la verifica della sussistenza di eventuali profili di colpa, come nel caso dell’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato italiane Mauro Moretti e dell’ex AD di Rfi (dal 2006 al 2014) Michele Mario Elia, a un futuro processo d’appello per disastro ferroviario colposo.

La sentenza della Corte d’Appello di Firenze

I giudici della Corte d’Appello di Firenze avevano condannato Mauro Moretti a sette anni di reclusione. Il tribunale aveva ritenuto il dirigente responsabile non solo come ex amministratore delegato di Rfi (nel luglio del 2001), ma anche come ex AD di Ferrovie dello Stato italiane. Una differenza sostanziale rispetto a quanto deciso in primo grado. Il tribunale di Lucca, infatti, aveva preso in considerazione solo il ruolo di Moretti in quanto AD di Rfi. Per Michele Mario Elia e Vicenzo Soprano, ex amministratore delegato di Tenitalia, la corte d’appello aveva invece stabilito un periodo di reclusione di sei anni.

Gli altri responsabili condannati in appello

Nella stessa occasione erano stati condannati anche altri responsabili di vari segmenti organizzativi delle ferrovie: sei anni a Mario Castaldo, ex AD di Cargo Chemical (in primo grado era stato condannato a sette anni di reclusione), quattro a Francesco Favo (sei in primo grado), sei a Daniele Gobbi Frattini, Emilio Maestrini di Trenitalia e Paolo Pizzadini, capo commessa di Cima Riparazioni (tutti e tre erano stati condannati a sei anni e sei mesi di reclusione in primo grado).

La reazione dei parenti delle vittime della strage

Molti dei parenti delle vittime della strage di Viareggio sono scoppiati in lacrime quando sono venuti a conoscenza della sentenza. Il nuovo verdetto, dichiarando prescritti gli omicidi colposi per il disastro ferroviario, ha ridimensionato drasticamente le decisioni prese dalla Corte d’Appello di Firenze.

Il commento del difensore di Moretti

La Cassazione ha emesso un dispositivo molto complesso, ma a una prima lettura emerge subito che è stato colpito in modo profondo l’impianto delle accuse e delle responsabilità”. È questo il primo commento di Franco Coppi, avvocato difensore di Mauro Moretti, in seguito alla sentenza della Cassazione. “Grande soddisfazione per il verdetto della Cassazione che ha fatto giustizia della sentenza della corte di Appello di Firenze che abbiamo da sempre contestato. Ora è stata definitivamente esclusa la condanna di Rfi per la strage di Viareggio”, ha dichiarato invece l’avvocato Carla Manduca. Assieme al professor Alfonso Stile, la legale ha difeso la posizione di Rfi. “È stato escluso anche il risarcimento per tutte le 22 associazioni che si erano costituite come parti civili nel processo”, ha aggiunto Manduca, ricordando che i familiari delle vittime sono stati invece risarciti.

Le dinamiche della strage di Viareggio

La strage di Viareggio risale alla sera del 29 giugno 2009. Alle 23:48, il treno merci 50325 che da Trecate (in provincia di Novara) viaggiava verso Gricignano (Caserta) deragliò mentre stava per attraversare la stazione di Viareggio. L’incidente, dovuto al cedimento di un asse sotto uno dei carri, causò il rovesciamento di quattro cisterne contenenti gpl (gas di petrolio liquefatti), una miscela di idrocarburi alcani altamente infiammabile. Una delle cisterne si squarciò, portando alla fuoriuscita del gas e a una terribile esplosione. Il disastro ferroviario costò la vita a 32 persone.

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