Scuola, dietrofront del governo su Dad con un solo alunno positivo

Nella giornata di ieri, martedì 30 novembre, il ministero della Salute ha diffuso una nota (sottoscritta anche dal ministero dell’Istruzione) nella quale si parlava del ritorno alla didattica a distanza anche con un solo alunno contagiato in una classe. Meno di ventiquattro ore dopo, il governo si è affrettato a fornire delle precisazioni su quanto comunicato, effettuando, di fatto, un dietrofront. “Non ci sarà alcun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato” ha sottolineato. Alcune fonti governative hanno spiegato che, alla luce della situazione epidemiologica attuale e dopo i necessari approfondimenti, continuano a valere le precedenti regole sulla quarantena in classe.

Scuola, cosa cambia con la variante Omicron?

Nelle prossime ore dovrebbe arrivare una circolare esplicativa da parte del ministero della Salute. In base a quanto si apprende, la nota dovrebbe specificare che “solo chi va in isolamento farà didattica a distanza, la classe continua in presenza”. Saranno comunque prese tutte le precauzioni del caso. La struttura commissariale, infatti, si impegnerà a effettuare con rapidità dei test nelle classi in cui c’è una positività. La circolare dovrebbe sottolineare la volontà del governo di garantire la didattica in presenza. Varie fonti di governo, infatti, hanno spiegato che “garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità dell’esecutivo”. Per raggiungere quest’obiettivo la struttura del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo, “intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento”.

I protocolli già in vigore

Nel caso di un contagio in classe, continueranno a essere rispettati i protocolli in vigore. Quest’ultimi prevedono casistiche diverse in base alla fascia d’età presa in considerazione. Nel caso dei bambini tra 0 e 6 anni, anche nel caso di un solo compagno contagiato, i piccoli devono stare in quarantena per dieci giorni, effettuando un test il primo e l’ultimo giorno. Nel caso delle scuole primarie e secondarie, gli alunni devono sottoporsi al tampone appena si scopre la presenza di un positivo in classe. In caso di risultato negativo si può tornare a scuola senza problemi, ma per sicurezza bisogna effettuare un secondo test cinque giorni dopo. Nella fascia 6-12 scatta la didattica a distanza dopo due contagi. Per chi è più grande, la quarantena inizia solo con tre casi positivi nella stessa classe.

Il disappunto dell’Anp

L’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola (Anp) ha espresso il proprio disappunto per il dietrofront del governo sulla Dad tramite una nota. “Troviamo sconcertante che una nota sottoscritta da due Ministeri sia sospesa dopo neanche 24 ore e che le disposizioni ivi contenute siano già considerate superate. Attendiamo di vedere come il Commissario Figliuolo deciderà di intervenire per rendere finalmente efficienti le ASL e far partire la campagna di testing e tracing che dovrebbe garantire la scuola in presenza. Ai dirigenti e al personale delle scuole, che hanno fatto ben più di quanto dovessero, non si deve più chiedere di sostituirsi ai funzionari dei Dipartimenti di prevenzione”.

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