Sale giochi, niente riapertura: sono “attività non essenziali”

Niente riapertura per le sale giochi. Si tratta infatti di “attività non essenziali per le persone“. Lo stabilisce il Tar del Lazio, che non ha quindi accolto il ricorso degli operatori di gioco. Questi ultimi contestavano le chiusure stabilite dal Dpcm in vigore fino al 15 gennaio.

Il motivo del ricorso al Tar del Lazio

Il Dpcm aveva infatti prorogato al 15 gennaio la chiusura per le sale giochi e il Tar ha confermato questa decisione. Lo ribadisce anche ‘Agipronews’, agenzia di stampa che si occupa di giochi e scommesse. Il dispositivo del tribunale afferma che “Non emergono ragioni per discostarsi dalle indicazioni già impartite” nell’ordinanza dello scorso novembre. Già all’epoca le aziende si erano opposte al blocco delle attività previsto dai precedenti provvedimenti governativi.

All’epoca i giudici del Tar avevano chiarito che la chiusura di sale giochi, scommesse e bingo si era resa necessaria, ma non per “un giudizio di intrinseca non meritevolezza“. La decisione non era quindi di merito, ma basata su altri parametri. Per la precisione la tutela della salute pubblica, fondamentale in questo delicato periodo. E in base alla quale si rende necessaria la chiusura della attività che non costituiscono “un bene primario per i cittadini“.

Sale giochi: perché il Dpcm le ha chiuse

Sale giochi e scommesse oggettivamente non sono dirette a soddisfare un fabbisogno primario dell’individuo“, si può leggere nelle motivazioni del Collegio. Peraltro si sottolinea l’esistenza di iniziative a sostegno della categoria. “Con provvedimenti più recenti lo Stato ha assicurato un ristoro economico, a compensazione del periodo di sospensione“, si legge infatti in un altro stralcio.

Nel frattempo si attende il nuovo Dpcm, in vigore a partire dal 16 gennaio. Secondo la bozza circolata in queste ore, alcune delle limitazioni di questi mesi verranno meno. Anche in zona rossa sarà permessa la visita a domicilio di amici e parenti nel numero di due persone. In più nelle zone gialle riapriranno i musei, gli istituti e i luoghi di cultura. La bozza del nuovo Dpcm stabilisce che i musei potranno restare aperti al pubblico dal lunedì al venerdì. L’unica condizione è che “detti luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, nonché dei flussi di visitatori, garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone”. Una decisione che continua, però, ad escludere le sale giochi.

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