Reddito di cittadinanza, l’inchiesta | Come lo ottenevano senza averne diritto

Un’inchiesta dei Carabinieri ha scoperto oltre 1.200 casi di reddito di cittadinanza erogato indebitamente in provincia di Napoli. Ognuno dei casi si è verificato tra il mese di novembre 2021 e la data di oggi, per un danno complessivo ai danni dello Stato di oltre sei milioni e mezzo di euro.

I Carabinieri hanno in questo modo dato seguito a un’analoga inchiesta risalente al 2021. All’epoca i trasgressori furono 2.441, a fronte dei 1.204 di quest’anno. I controlli hanno riguardato in tutto circa 2.300 persone, 553 delle quali sono ora al centro di denuncia per truffa ai danni dello Stato. Da rimarcare ci sono anche le modalità decisamente creative con cui alcuni di loro hanno ottenuto il reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: le frodi e le zone più falcidiate dai truffatori

Gli inquirenti hanno suddiviso la provincia di Napoli in aree, scoprendo che la zona in cui si concentra il maggior numero di trasgressori è a nord-est del capoluogo. L’area di Marano, infatti, ha visto quasi 2.800.000 euro finire nelle tasche di persone che non avevano diritto al reddito di cittadinanza. Si tratta di quasi un terzo del totale. Seguono le municipalità 1 e 2 di Napoli, mentre le aree più virtuose sono il sud del capoluogo e la zona stabiese.

Sede Inps di Napoli
Foto | Newsby

All’inchiesta dei Carabinieri ha dato ampio spazio l’agenzia Agi, scoprendo anche alcune delle richieste più strambe (e in certi casi sfacciate) di erogazione del reddito di cittadinanza. Truffa di gruppo è quella di 129 cittadini rumeni, che nemmeno risiedono più in Italia da 10 anni: hanno però percepito 700 mila euro. Diversi sono i casi di lavoratori in nero, incluso un gruppo di parcheggiatori abusivi di Pozzuoli. Tre persone hanno invece continuato a ricevere il sussidio anche dopo aver trovato lavoro come operai edili.

Clamoroso il caso del titolare di un alimentari di Ponticelli, che di fatto effettuava acquisti con il Pos, distribuiva contanti a mano e ne tratteneva il 15%. In questo modo, però, le sue finanze risultavano tali da garantirgli il reddito di cittadinanza. Non mancano poi gli affiliati a clan mafiosi che a propria volta avevano accesso ai bonus previsti dallo Stato. Ognuno di essi si è visto revocare il sussidio.

Carabinieri al lavoro a Napoli
Foto | Newsby

L’illecito in assoluto più doloroso riguarda però una donna di Marano, il cui padre è al centro delle inchieste sull’omicidio di camorra del giornalista Giancarlo Siani. Nel suo caso i soldi ottenuti tramite reddito di cittadinanza ammontano a ben 8.500 euro, che la donna non aveva alcun titolo per ricevere. Complessivamente arriva a 6.557.931,86 euro il capitale che l’inchiesta ha scoperchiato. Soldi che lo Stato riteneva di aver concesso a cittadini in difficoltà. Peccato che fosse solo una frode.

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