QS World University Rankings, salgono le università italiane

Anno dopo anno, le università italiane stanno guadagnando posizioni all’interno della classifica universitaria globale QS World University Rankings, che premia i migliori atenei in base a fattori come la reputazione accademica e l’impatto della ricerca prodotta. Giunta alla sua diciassettesima edizione, la graduatoria pubblicata dagli analisti di QS Quacquarelli Symonds è guidata per il nono anno consecutivo dal prestigioso Massachusetts Institute of Technology (Mit). Completano il podio la Stanford University (seconda) e Harvard (terza), seguiti al quarto posto dal California Institute of Technology. Per trovare il primo ateneo europeo è necessario scendere alla quarta posizione della classifica, occupata da Oxford. La graduatoria si basa su una ricerca che include le opinioni di 102.662 docenti, accademici e ricercatori e di 51.649 manager e direttori delle risorse umane, oltre all’analisi di 18.530.368 pubblicazioni scientifiche, e di 138.397.765 citazioni.

La situazione delle università italiane

Tra gli atenei italiani, quello che si è classificato più alto è il Politecnico di Milano, che rispetto all’anno scorso ha guadagnato 12 posizioni e si è piazzato al 137esimo posto. Altre università della Penisola che hanno migliorato la propria posizione in classifica sono l’Università di Bologna (160mo posto), la Sapienza (171mo posto), il Politecnico di Torino (308mo posto), l’Università di Milano-Bicocca (presente nella fascia 521-530), l’Università di Napoli Federico II (424mo posto), l’Università di Trento e l’Università di Pisa (entrambe al 389mo posto). Quattro le new entry: l’Università Vita-Salute San Raffaele (392mo posto), la Libera Università di Bolzano (601-650), l’Università della Calabria e l’Università Politecnica delle Marche (801-1000). Ben Sowter, direttore QS Intelligence Unit, spiega che i risultati positivi della maggior parte degli atenei italiani presenti nella classifica del 2020 dipendono da un miglioramento significativo negli indicatori che misurano la reputazione accademica e l’impatto della ricerca prodotta. In totale sono 36 gli atenei della Penisola presenti nella classifica. Tra le grandi assenti è possibile citare la Scuola Superiore Sant’Anna e La Normale di Pisa, escluse perché il nuovo regolamento non prevede l’inserimento in classifica degli atenei che non rilasciano il titolo di laurea.

Il trionfo del Politecnico di Milano

Per il sesto anno consecutivo, il Politecnico di Milano si è confermato il miglior ateneo italiano presente nella classifica. Piazzandosi al 137esimo posto, è entrato a far parte del 12% delle istituzioni universitarie eccellenti a livello mondiale. Il rettore Ferruccio Resta spiega che i risultati sono arrivati in un momento di grande sfida per l’Università. Durante l’emergenza Covid-19, il politecnico è riuscito a garantire da subito l’intera offerta formativa da remoto e da poco le attività di ricerca hanno preso vita nei laboratori. Anche se con l’inizio del prossimo anno accademico le lezioni in presenza riprenderanno, la didattica online sarà ancora garantita per tutti gli studenti che non riusciranno a raggiungere l’ateneo.

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