Pnrr, sì dell’Europa all’Italia e altri
11 Paesi: cosa succede ora

Il Pnrr dell’Italia è stato approvato, al pari di quello di altri undici Paesi dell’Unione europea. Il via libera è arrivato dai ministri dell’Economia e delle Finanze dei 27 Stati membri. Oltre al nostro, gli altri piani che hanno ottenuto il sì comunitario dell’Ecofin sono quelli di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna.

Cosa comporta l’approvazione dei 12 Pnrr

Nel loro comunicato finale, i vari ministri hanno anche spiegato come ci si muoverà ora con i diversi Pnrr. “Tutti i 12 Stati membri – si legge – hanno chiesto un prefinanziamento dai fondi loro assegnati. Le decisioni adottate oggi dal Consiglio costituiscono l’ultima tappa prima che gli Stati possano concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito con la Commissione“.

A quel punto i dodici Stati in questione potranno “iniziare a ricevere fondi per attuare i rispettivi piani nazionali“. L’approvazione al Pnrr italiano era arrivata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 aprile, in tempo utile per poterlo presentare all’Europa ottenendo i fondi già nella prima tranche in cui essi saranno elargiti.

Grande soddisfazione all’Ecofin: i commenti

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Questa decisione comunitaria rappresenta “un importante passo avanti nella ripresa economica europea“, ha evidenziato il presidente di turno dell’Ecofin, il ministro sloveno Andrej Sircelj. Il sì ai Pnrr consentirà “agli Stati membri di utilizzare i fondi non solo per uscire dalla crisi Covid-19, ma anche per creare un’Europa resiliente, più verde e più digitale, innovativa e competitiva per le prossime generazioni dell’Ue“.

Parole di grande soddisfazione arrivano anche da Paolo Gentiloni. Così il commissario europeo all’Economia, entrando all’Ecofin: “Questo è un giorno importante. Abbiamo 12 Pnrr pronti per l’approvazione, ed è la vera partenza del Recovery Plan e di Next generation EU. Nelle prossime settimane il pre-finanziamento arriverà a questi dodici. Credo sia importante il fatto che l’approvazione finale arrivi esattamente quando la ripresa è in corso. Ciò rafforzerà la fiducia nei mercati, nei Paesi e consentirà a investimenti e riforme di cominciare“.

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