Omicidio Sacchi, processo rinviato al 9 giugno. “Anastasiya glaciale”

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Il processo per determinare i responsabili dell’omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso a Roma nella notte fra il 23 e il 24 ottobre 2019 in circostanze oscure, è stato rinviato al prossimo 9 giugno. Lo hanno confermato i legali della famiglia della vittima, Armida Decina e Paolo Salice, all’uscita dall’udienza di lunedì 18 maggio. Presenti in aula i genitori di Luca, Concetta Galati e Alfonso Sacchi, e anche l’ex fidanzata del ragazzo, Anastasiya Kylemnyk. Quest’ultima compare sia come imputata, per violazione della legge sulle sostanze stupefacenti, sia come parte offesa.

Le parole degli avvocati della famiglia Sacchi

“Il processo è stato rinviato al 9 giugno per permetterci di acquisire nuovi documenti da parte della Procura, tra i quali una nuova perizia balistica effettuata dal Ris – ha dichiarato ai cronisti l’avvocato Paolo Salice –. Siamo favorevoli a questi rinvii perchè vogliamo assicurarci che il procedimento avvenga in maniera pulita e lineare.

Le conseguenze delle restrizioni per la pandemia di coronavirus hanno portato alla presenza ‘virtuale’ degli imputati in detenzione, come confermato dallo stesso avvocato Salice: “Erano collegati in videoconferenza, c’è stato anche qualche problema tecnico”.

L’avvocato Armida Decina ha risposto alle domande sull’atteggiamento in aula di Anastasiya Kylemnyk: “Confermiamo che è stata molto distaccata dalla famiglia Sacchi, probabilmente perché questi mesi l’hanno portata ad allontanarsi. Ha continuato ad avere lo stesso atteggiamento che ha iniziato ad avere dal 24 ottobre. In questo processo riveste un ruolo anomalo perché è imputata e parte civile. Come legali della famiglia Sacchi siamo impegnati a porre all’esame del giudice ogni elemento che possa essere utile a capire cosa sia successo quella sera. Vogliamo solo capire la verità.

I genitori: “Ci aspettavamo un gesto da parte di Anastasiya”

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La mamma e il papà della vittima hanno parlato con i cronisti all’uscita dal tribunale. Concetta Galati ha commentato nello specifico l’atteggiamento in aula dell’ex fidanzata di suo figlio: “Mi sarei aspettata un gesto, un cenno, qualsiasi cosa. Invece mi ha guardato con aria di sfida, con una freddezza che nemmeno i russi. Alla vigilia di questo processo avrei voluto parlarle, oggi invece ho capito che quella ragazza non si meritava una persona come mio figlio. Deve sapere che lotterò fino alla fine per avere giustizia”.

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“Per me e per la mia famiglia è stato un impatto emotivo fortissimo. Per lei credo di no – ha aggiunto Alfonso Sacchi, padre della vittima –. È rimasta con una freddezza disarmante, come se non ci avesse mai conosciuto. Ci guardava, ci fissava, assente. Sembra che non avesse amato mio figlio. Ci ha fatto male.

Il commento del legale della ragazza

Anastasia Kylemnyk, dopo aver lasciato il tribunale dopo il primo dibattimento, ha invece evitato le telecamere e i microfoni dei giornalisti presenti fuori dal tribunale, salendo di corsa in macchina. Il suo legale ha dichiarato: “Lascio solo un commento: i processi si fanno in aula”.

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