Nobel per la Pace al WFP: lacrime
di gioia per una scelta a sorpresa

[scJWP IdVideo=”3a3MEZG8-Waf8YzTy”]

Una notizia inattesa, accolta anche per questo con immensa emozione. Il Premio Nobel per la Pace assegnato in questo 2020 al World Food Programme è fonte di immensa gioia per chi si impegna ogni giorno per contrastare il problema della fame del mondo. Una felicità che traspare non poco dalle parole dei vertici dell’organizzazione intergovernativa che fa capo all’ONU.

Nobel per la pace al WFP: “Un vero onore”

Dal quartier generale del WFP, a Roma, Valerie Guarnieri (assistente del Segretario Generale e assistente del Direttore esecutivo per i servizi operativi) ha commentato: È un vero onore per noi”. Ma sono le lacrime di Amir Mahmoud Abdulla (assistente al Segretario Generale, vice Direttore esecutivo e Direttore operativo del WFP) a spiegare meglio di ogni altro gesto il significato del prestigioso riconoscimento.

“Il nostro ruolo è quello di portare assistenza durante le guerre – racconta il rappresentante del Programma alimentare mondiale -. Ma nell’era del Covid-19 la crisi economica ha creato molte altre situazioni complesse. Quella di oggi è una bella notizia per tutto il mondo.

Smentito chi credeva che il Premio fosse già assegnato a Greta Thunberg

La notizia del Premio Nobel per la Pace assegnato al World Food Programme è arrivata un po’ a sorpresa: non erano in pochi, infatti, ad aspettarsi un riconoscimento per Greta Thunberg, attivista ambientale svedese fondatrice del movimento Fridays for Future.

La commissione che assegna il Premio ha però preferito premiare il WFP, come si legge nella comunicazione ufficiale, “per i suoi sforzi nel combattere la fame, il suo contributo a migliorare le condizioni di pace nelle aree colpite da conflitti e per la sua attività nel prevenire che la fame sia utilizzata alla stregua di arma di guerra”.

Nobel per la Pace numero nove in ambito Onu

Non è la prima volta che un organismo che fa capo all’Organizzazione delle Nazioni Unite riceve il Nobel per la Pace. In passato è successo in altre otto occasioni. L’Unhcr (l’Alto commissariato per i rifugiati) lo ha ottenuto due volte, nel 1954 e nel 1981. Poi l’Unicef (il Fondo per l’infanzia) nel 1965, l’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro) nel 1969, le Forze internazionali di Pace nel 1988, le stesse Nazioni Unite (e l’allora Segretario Generale Kofi Annan) nel 2001, l’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) nel 2005 e il Pannello intergovernativo sul cambiamento climatico nel 2007.

Si tratta, inoltre, del primo Nobel per la Pace assegnato a un’organizzazione intergovernativa anziché a un individuo o a un altro tipo di organizzazione per la prima volta dal 2012. Allora fu l’Unione Europea ad ottenere il prestigioso riconoscimento.

Impostazioni privacy