Mottarone, la comunità prova a rialzarsi dopo la strage della funivia

Dopo l’incidente alla funivia del Mottarone dello scorso 23 maggio, in cui sono morte 14 persone, il lago Maggiore prova a rialzarsi. Sono tre i progetti che i sindaci di Stresa e Baveno, Marcella Severino e Alessandro Monti, hanno discusso col ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini. Il primo, del valore di 30 milioni di euro, è la sostituzione dell’attuale funivia con tecnologie più moderne. Si aggira sugli 80 milioni l’ipotesi di realizzare un primo tratto di funivia, tra Stresa e Alpino, e poi una ferrovia per salire in vetta. La terza soluzione prevede una funivia con nuovo tratto verso Omegna, per collegare i laghi Maggiore e d’Orta.

Come sta procedendo l’inchiesta sulla strage del Mottarone

Nel frattempo va avanti il procedimento giuridico riguardo a quel tragico episodio avvenuto ormai due mesi quasi esatti fa sul Mottarone. Il gip di Verbania Elena Ceriotti ha accolto la richiesta avanzata dalla Procura di estendere a tutti i 14 indagati (12 persone e 2 società) l’incidente probatorio per accertare le cause della tragedia della funivia del Mottarone in cui lo scorso 23 maggio hanno perso la vita 14 persone. Nell’ordinanza il giudice ha accolto l’istanza di allargare l’accertamento sulla cosiddetta scatola nera della cabina precipitata dopo la rottura della fune trainante e per il non corretto funzionamento del sistema frenante di emergenza.

Il giudice ha invece respinto la richiesta di esperimento giudiziale avanzata dalla difesa di uno degli indagati, l’ingegnere Enrico Perocchio, ritenendola non praticabile e dunque sulla ricostruzione di quanto accaduto alla cabina numero 3 farà luce esclusivamente la perizia sulla fune e sul sistema frenante. Le parti sono state convocate per il 22 luglio. Non in Tribunale, come inizialmente comunicato, ma nella sala congressi della sede della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Tra 24 ore, quindi, si inizierà a fissare le prove che avranno valore durante il processo. L’udienza è fissata alle ore 11. Tante le parti coinvolte oltre alla pubblica accusa e gli indagati: ci sono infatti anche i 48 familiari delle vittime e dell’unico sopravvissuto ammessi dal gip.

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