Miriam: un’odissea senza giustizia
tra stupri, violenze e torture

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Bisogna fare chiarezza, quanto accaduto a Miriam è incredibile. Una storia di violenza di gruppo, di torture, stupri e ricatti che non ha colpevoli, nonostante elementi di prova certi e certificati. Questa vicenda va oltre la storia personale di Miriam, ma riguarda un sistema di persone coperte da connivenze ed errori che coinvolgono anche i pm“.

La tragica vicenda di Miriam

Non ha dubbi l’avvocato Carlo Taormina che oggi in conferenza stampa ha raccontato l’incredibile vicenda di Miriam (il nome è di fantasia). Una giovane donna che dopo la terribile esperienza vissuta in una famiglia affidataria si è ritrovata vittima di rapimenti, torture e violenze di ogni tipo. Senza che tutto ciò sia oggi degno, secondo i magistrati, di un processo.

Si tratta di una situazione veramente incredibile – spiega l’avvocato –. La storia e la sorte di questa ragazza francamente fa impressione. Nasce male con i maltrattamenti in famiglia, continua peggio con i comportamenti dell’affidatario e si aggrava ancora con tutte le ipotesi di sequestro alle quali è stata sottoposta. Sequestro peraltro a scopo di consumazione di reati sessuali. Si rileva anche la sottoposizione a violenze di gruppo quasi sistematiche. Tutto questo ormai è acquisito agli atti e lo possiamo considerare come dato storico“.

I due possibili, inquietanti risvolti

Sulla vicenda di Miriam, Taormina evidenzia quindi possibili risvolti ancora più inquietanti: “Le cose importanti sono due. La prima è che qualcuno deve pagare per tutto quello che è stato fatto. E naturalmente i primi a dover pagare sono i magistrati che hanno avuto in carico questa vicenda e l’hanno trattata come l’hanno trattata. Io non voglio prendere nessuna posizione espressa. Dico soltanto che tutti gli organi competenti, dal Consiglio Superiore al ministero della Giustizia e ad altri magistrati onesti che potremmo anche trovare, debbono assolutamente chiarire questa storia“.

Ma Taormina teme che la vicenda non finisca qui: “La seconda questione è che a mio giudizio una vicenda di questo genere non può stare da sola. Pare un po’ strano dover ricondurre tutto al rapporto tra questo affidatario e la moglie da una parte e a Miriam dall’altra. Specie quando poi abbiamo saputo che la ragazza veniva sequestrata per essere sottoposta a violenze di gruppo e quant’altro. Quindi questo significa che c’era un’organizzazione dietro. E che tutto ciò che lei ha subito potrebbero averlo subito molte altre persone“.

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