Minacce a Marco Bentivogli: in Italia un’intimidazione ogni 15 ore

Una lettera con dei riferimenti alla vicenda Ilva e dieci proiettili carichi, cinque per fucile a pallettoni e cinque per pistola calibro 7.65. È questo il contenuto della busta recapitata questa mattina ad Ancona all’ex segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, alla sua famiglia e ai ragazzi della scorta.

Lettera con proiettili a Marco Bentivogli

A renderlo noto è stato lo staff dell’ex sindacalista. Sull’episodio indagano ora le forze dell’ordine e nell’abitazione del 51enne è intervenuta anche la polizia scientifica per i rilievi. Bentivogli, 51 anni, attuale coordinatore dell’associazione Base Italia, vive sotto scorta dal dicembre del 2017.

La decisione dell’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale era scattata dopo due aggressioni e varie minacce di morte arrivate nell’ambito delle vicende Ilva e Fiat-Fca. Dopo il ritrovamento di questa mattina, le autorità hanno disposto un ulteriore intensificazione del dispositivo di tutela assegnato a Bentivogli.

In Italia un’intimidazione ogni 15 ore

Quello dell’ex sindacalista, comunque, è solo l’ultimo di una lunga serie di atti intimidatori che quotidianamente avvengono in Italia. Secondo l’ultimo report “Amministratori sotto tiro”, nel 2019 Avviso Pubblico ha infatti censito ben 559 intimidazioni o episodi di violenza contro amministratori locali o funzionari della Pubblica amministrazione.

In media, se ne registra uno ogni 15 ore. Le province coinvolte sono state 83 (pari a oltre il 75% del territorio nazionale), con 336 Comuni colpiti, il dato più alto mai registrato. Nessuna regione italiana è esclusa, anche se la ‘maglia nera’ spetta per il terzo anno consecutivo alla Campania con 92 casi.

Lombardia prima regione del Nord

Seguono la Puglia con 71, la Sicilia con 66 e la Calabria con 53. Al quinto posto la prima regione del Nord Italia: la Lombardia, dove gli atti intimidatori sono stati 46. L’87% degli episodi, inoltre, sono di natura diretta e il 13% indiretta. Significa, cioè, che nella stragrande maggioranza dei casi amministratori locali, impiegati comunali o presidenti di enti e aziende partecipate hanno ricevuto minacce direttamente come persone.

Particolarmente significativo, infine, il numero di minacce e aggressioni nei confronti del personale della Pubblica amministrazione: il 27% del totale. Tra i soggetti maggiormente presi di mira troviamo gli amministratori locali (56% dei casi), in particolare sindaci (57,3%), consiglieri comunali (22,5%), assessori (12,8%) e vicesindaci (5,2%).

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