Milleproroghe 2023: che cosa cambia con il nuovo decreto

Dopo l’ok del Senato lo scorso 15 febbraio (88 voti a favore e 63 contrari), arriva anche quello della Camera. Arriva dunque la fiducia a Montecitorio per il decreto Milleproroghe, con cui si interviene su particolari situazioni che vanno dal mondo del lavoro alle norme balneari.  Il testo ha ottenuto l’approvazione con 198 voti a favore, 128 contrari e tre astenuti. Oggi è previsto il voto finale e definitivo sul provvedimento.

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Milleproroghe: le norme sui balneari

Bocciato l’emendamento presentato dal senatore del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli, resta la proroga delle concessioni ai balneari per un anno. Le opposizioni avevano sollevato anche il tema delle coperture, che era però stato respinto dal ministero dell’Economia.

Sul tema sarebbe inoltre arrivato anche un avviso del Colle sui possibili rischi di un intervento sanzionatorio di Bruxelles per come sarebbe stata formulata la norma nel suo complesso. Il punto, infatti, riguarderebbe tutto il corollario di normative intorno. Tra di loro anche quelle che consentirebbero, in determinate condizioni, ulteriori rinvii delle gare fino al 2025.

I diritti televisivi

Dal decreto è stata stralciata una norma che era stata inserita all’inizio come una proposta di modifica, a prima firma del senatore Claudio Lotito. Si trattava di prorogare per due anni i contratti in essere per i diritti tv dello sport. La Lega A aveva però preso le parti di Lotito. La norma è così stata soppressa con il voto in Aula, ma il senatore non ha partecipato al voto.

Milleproroghe: lavoro e smart working

Per quanto riguarda il capitolo del lavoro, viene introdotta la possibilità di tenere i lavoratori con contratti di somministrazione fino al 2025. Anche oltre i 24 mesi che sono previsti attualmente. Per lo smart working, sempre nella sezione lavoro, cambiano le cose per i privati. Fino al prossimo 30 giugno potrà essere riconosciuta questa modalità sia ai lavoratori fragili, sia a quelli con figli che hanno fino ai 14 anni d’età. Per i dipendenti pubblici, invece, sarà riservato solamente a quelli con fragilità.

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Il “Fondo nuove competenze”

C’è infine un capitolo dedicato all’estensione all’operatività del Fondo nuove competenze per tutto il 2023. È stato approvato un emendamento per cui i contratti collettivi e sottoscritti a livello aziendale o territoriale potranno prevedere la rimodulazione dell’orario di lavoro anche per quest’anno. La spesa per le ore di formazione e per contributi previdenziali e assistenziali sarà a carico del Fondo entro un limite di 230 milioni.

La sanità e le altre proroghe

Il Milleproroghe introduce una nuova possibilità per i medici di base e pediatri di libera scelta di andare in pensione a 72 anni. In queto pacchetto, inoltre, è previsto un nuovo finanziamento del Piano oncologico nazionale e una proroga della ricetta elettronica.

Per gli esercenti è prevista una proroga fino a fine anno per i dehors liberi, che erano previsti nelle misure per il contenimento del Covid. Fino al 31 marzo. inoltre, per i comuni è possibile decidere di non applicare lo stralcio delle multe e dei tributi fino a mille euro.

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