Milano Fiera, albero di Natale in ospedale: “Dono per i nostri angeli”

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È stata svelata l’installazione “E ogni cosa è connessa con tutte le altre“, realizzata da Fondazione Fiera Milano. Presenti alla cerimonia Enrico Pazzali, Presidente di Fondazione Fiera Milano, Nino Stocchetti, primario Rianimazione del Policlinico di Fiera Milano e l’artista Massimo Uberti.

L’albero di Natale di Milano Fiera

Un evocativo albero di Natale, collegato a una scritta al neon, che rende omaggio alla città e al personale sanitario impegnato nell’emergenza Covid-19. Un abete rosso, alto 7 metri, è stato posizionato all’ingresso del Gate 6 del Padiglione Policlinico in Fiera Milano. Trecento lettere dell’alfabeto addobbano l’albero e a Leonardo è riconducibile il messaggio simbolico che abbraccia metaforicamente l’edificio di Fiera Milano.

Oggi abbiamo acceso l’albero di Natale pensando di prepararci al Natale. Questo si accompagna al fatto che ci sono meno pazienti malati di Coronavirus. E questa è una buona notizia per tutti“, ha spiegato Nino Stocchetti, primario Rianimazione del Policlinico di Fiera Milano.

Una situazione in miglioramento e un riconoscimento a chi ha sofferto

Stocchetti descrive una situazione sanitaria che a Milano è meno drammatica rispetto a qualche settimana fa: “Le cose cominciano a migliorare. Abbiamo ancora in questo momento circa 70 pazienti ricoverati. Sono ancora tantissimi. Però quello che si nota è che nei Pronto Soccorso la pressione si è allentata e nelle Terapie intensive comincia a esserci bisogno di un po’ meno posti letto. Stiamo raccogliendo i segnali che le misure di contenimento che sono state applicate danno vita ai risultati sperati“.

Per illustrare in modo più dettagliato l’iniziativa interviene anche Enrico Pazzali, Presidente di Fondazione Fiera Milano: “Un riconoscimento ai nostri angeli custodi. Un albero di Natale che ha un significato leonardesco. Perché già dal nome cita una sua frase, secondo cui ogni cosa è connessa e interconnessa. Questo è il segno che in qualche modo vogliamo dare per il nostro futuro, perché lo si faccia tutti insieme in un’ottica di sistema partendo dalla salute. E da questo luogo, dove si stanno curando dei malati molto complessi e dove centinaia di persone si stanno aiutando in questo momento di feste. In cui, però, non c’è nulla da festeggiare. Questo è un piccolo segno, una piccola luce di speranza per tutti noi“.

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