Lazio: sgomberata la sede degli Irriducibili, zona Tuscolana blindata

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Ci sono i quadri in ricordo di Gabriele Sandri, il tifoso ucciso l’11 novembre 2007 sull’autostrada A1. Quelli per Fabrizio Piscitelli, il “Diabolik” leader degli Ultras della Lazio freddato con un colpo alla testa il 7 agosto dello scorso anno in un agguato ancora senza responsabili. E poi foto, oggetti di una curva oggi sfrattata dalla sede storica in zona Tuscolana.

Lo sgombero e il sollievo della sindaca Raggi

Al 47 di via Amulio, dove gli “Irriducibili”, Ultras della Lazio, da decenni hanno occupato i locali dell’Inail, è scattato lo sgombero. Sul posto un operaio si è occupato di murare l’ingresso principale. Le forze dell’ordine, nel frattempo, hanno presidiato la zona anche con un idrante per scongiurare disordini.

La vicenda legata ai sostenitori della Lazio è al centro anche dell’attenzione di Virginia Raggi. “Roma ringrazia le forze dell’ordine per il sequestro della sede degli ex Irriducibili in via Amulio: occupavano locali di proprietà dell’Inail. Da tempo chiesto sgombero e ora locali sono stati liberati! A Roma non c’è spazio per violenze e prepotenze. Avanti #atestaalta per ripristinare la legalità“, ha infatti scritto su Twitter la sindaca.

“Irriducibili”: tutte le polemiche sulla sede ultras della Lazio

Da mesi la sede dei tifosi della Lazio era al centro delle polemiche, anche a causa di una mozione del Pd che la maggioranza M5S aveva deciso di non votare. La richiesta era quella di sgomberare i locali di via Amulio. La vicenda era tornata al centro delle attenzioni a ottobre, quando la Digos aveva scoperto che gli scontri di Piazza del Popolo erano sorti dopo alcuni appuntamenti proprio alla sede degli “Irriducibili”. Alcuni tra i manifestanti contro le restrizioni anti-Covid del governo, tra cui esponenti dell’estrema destra, si erano dati appuntamento proprio qui.

Al momento dello sgombero, presenti all’esterno della sede degli “Irriducibili” anche la madre e la sorella di Fabrizio Piscitelli. L’ultrà della Lazio, ucciso in un agguato il 7 agosto scorso, si trovava su una panchina che rientra tra gli oggetti portati via dalle forze dell’ordine.

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