Hacker, nuove minacce di attacchi alle strutture sanitarie italiane

Dopo il caso della Regione Lazio, in Italia potrebbero arrivare nuovi attacchi hacker alle strutture del sistema di assistenza sanitaria. La minaccia arriva direttamente dal manifesto di un gruppo di criminali informatici, Groove Cyber Crime Group, che ha chiamato a raccolta altre ‘crew’ simili per rispondere alle azioni delle agenzie Usa contro il gruppo russo Revil.

Hacker, il 24% delle strutture sanitarie italiane ha subìto attacchi

Quest’ultimo, a sua volta, è stato responsabile dell’attacco ransomware di maggio al Colonial Pipeline, un sistema di oleodotti statunitense. L’obiettivo di Groove Cyber Group sarebbe dunque quello di realizzare una vendetta trasversale contro gli Usa e i suoi alleati. E nel mirino sarebbero così finite le strutture sanitarie italiane.

Come riporta l’Ansa, infatti, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale avrebbe già preallertato i possibili target degli hacker, suggerendo alle strutture sanitarie quali contromisure adottare. Va però ricordato che la minaccia attuale non è un caso isolato per il nostro Paese. Basti pensare che – secondo uno studio di Sham – il 24% delle strutture sanitarie ha riferito di aver subìto attacchi informatici nel 2020.

Italia quarta al mondo per cyberminacce durante la pandemia

Di questi, l’11% era di tipo ransomware, finalizzato cioè a una richiesta di riscatto, spesso in criptovalute. Il 33%, invece, erano accessi abusivi ai dati. Secondo il whitepaper di Sham, per il 59% delle strutture il tema del cyber risk in campo sanitario è visto come una priorità; anche se solo un terzo degli istituti ha adottato delle misure di contrasto consone come mappature, analisi dei rischi e test di vulnerabilità.

Da un report di Trend Micro è inoltre emerso che l’Italia è stato il quarto Paese al mondo per attacchi hacker durante la pandemia. Fra e-mail spam, malware e siti maligni legati al tema Covid, il Belpaese ha infatti registrato 131.197 cyberminacce, dietro solo a Usa, Germania e Colombia. Italia quarta al mondo anche nella classifica generale dei malware con oltre 28 milioni di casi, al primo posto in Europa.

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