Gli ‘invisibili’ occupano piazza Montecitorio: “Basta caporalato”

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Lo aveva promesso e ha mantenuto la parola: il bracciante e sindacalista Aboubakar Soumahoro ha portato gli ‘invisibili’ a Montecitorio. Uomini e donne che sono arrivate da tutta Italia, specialmente dalla Puglia, hanno chiuso il corteo davanti alla sede della Camera dei Deputati, dove si sono alternati al microfono per portare avanti le loro istanze. Le parole chiave sono state: lavoro, vaccini e diritti.

Una manifestazione organizzata per dare voce a tutte quelle persone che, nonostante alcune riforme approvate in passato, continuano ad essere invisibili agli occhi della popolazione. Lavoratori costretti a turni di dodici ore al giorno, con una paga oraria di 3 euro. Un fatto che mostra come il caporalato nei campi continua a farla da padrone. Oltre ai braccianti, in piazza c’erano anche molti cittadini provenienti da ogni angolo della penisola.

Le battaglie del movimento degli ‘invisibili’

Da anni Aboubakar Soumahoro segue in primissima persona le diverse istanze e vertenze degli ‘invisibili’. Nato nel 1980 in Costa d’Avorio, Soumahoro è stato per 20 anni sindacalista del Coordinamento Agricolo dell’Unione Sindacale di Base (USB), occupandosi soprattutto della tutela dei diritti dei braccianti, della lotta al caporalato e dello sfruttamento lungo la filiera agricola. Già lo scorso 5 luglio aveva organizzato in piazza San Giovanni, a Roma, gli Stati Popolari degli Invisibili. Questo avvenne pochi giorni dopo essere stato ascoltato dall’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Villa Doria Pamphilj in occasione degli Stati Generali dell’Economia. Poco prima dell’incontro, Soumahoro si era incatenato come gesto di protesta.

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