Giornata mondiale di azione per il clima, presidio al porto di Napoli

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Questa mattina, a Napoli, è stato organizzato un presidio di protesta presso l’Autorità Marittima del porto del capoluogo campano, in occasione della giornata mondiale di azione per il clima. “Questa giornata nasce dopo quattro anni di lotte all’interno di un sistema di omertà rappresentato dal porto di Napoli. Sono quattro anni che denunciamo l’assoluta mancanza di sicurezza e tutele e in cambio abbiamo ottenuto solo licenziamenti. Purtroppo i fatti ci hanno dato ragione. Nelle scorse settimane, all’interno del terminal so.te.co., del gruppo Msc, la guardia di finanza ha scoperto 600 tonnellate di rifiuti pericolosi. Alcuni di questi sarebbero stati sversati in mare“. Così Giuseppe D’Alesio, delegato regionale del Si Cobas.

Come rete Fridays for Future abbiamo ritenuto importante essere qui con i lavoratori e le lavoratrici perchè quello che è successo in questi giorni è gravissimo. E’ accaduto nonostante le denunce dei lavoratori degli ultimi anni“, ha aggiunto Martina, attivista della rete.

Attivista Fridays for Future protesta sott’acqua

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Le proteste non si sono consumate solo in Italia. In occasione della giornata mondiale di azione per il clima, infatti, la giovane scienziata e attivista di “Fridays For Future Mauritius”, Shaama Sandooyea, ha portato per la prima volta la protesta per il clima sott’acqua, immergendosi nel cuore dell’Oceano Indiano con un cartello con il messaggio “Youth Strike for Climate“.

Lo sciopero per il clima underwater si è svolto a Saya de Malha Bank, sede di un ecosistema chiave per la regolazione del clima del nostro Pianeta, a 735 km dalla costa delle Seychelles. Si tratta di una delle più vaste praterie di piante acquatiche al mondo, responsabili dell’assorbimento di parte della CO2 in atmosfera.

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