Fake news, su X non è più possibile segnalare le notizie false sulle elezioni

Elon Musk ancora al centro delle critiche per il nuovo corso inaugurato da quando ha preso in mano il timone di X, come ha ribattezzato Twitter. Dalla piattaforma è stata rimossa la funzione che dal 2022 consentiva agli utenti di segnalare i contenuti falsi di tipo politico, inclusi quelli relative alle elezioni. A denunciarlo è stata ieri l’organizzazione non profit Reset.Tech Australia. La funzione resta attiva solo per gli account registrati all’interno dell’Unione europea.

L’organizzazione ha espresso timori in particolare per il rischio di inquinamento della campagna elettorale in vista delle presidenziali in programma il prossimo anno negli Stati Uniti e dell’importante referendum fissato tra meno di un mese in Australia per emendare la Costituzione e introdurre il riconoscimento formale del popolo aborigeno.

Sarebbe utile comprendere il perché X sembra aver fatto un passo indietro rispetto all’impegno di limitare quella disinformazione che si è tradotta in reale instabilità politica negli Stati Uniti, specialmente alla vigilia di un anno eccezionale per le elezioni”, ha scritto Alice Dawkins, direttore di Reset.Tech Australia.

La Ue bacchetta Elon Musk: “Rispetti le regole”

Solo ieri era arrivata la bacchettata di Bruxelles dopo la diffusione del rapporto sullo stato di attuazione del “Codice di condotta sulla disinformazione” firmato dai principali operatori digitali e dal quale la piattaforma di Musk si è ritirata lo scorso maggio.

Secondo l’esecutivo comunitario, è su X che si concentra “il più alto tasso di false informazioni”. Nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, la vicepresidente Věra Jourová ha criticato il poco impegno messo in campo dal social network per contrastare le notizie false.

Per misurare la disinformazione online, i firmatari hanno messo a punto degli indici e avviato una fase di verifica in tre stati membri (Spagna, Polonia e Slovacchia).

Il proprietario del social network Elon Musk sa bene che aver abbandonato il codice di condotta non lo mette al riparo dalla legge”, ha detto alludendo al nuovo Digital services act (Dsa), che obbliga le piattaforme ad agire contro la disinformazione per evitare multe fino al 6% del fatturato.

Il mio messaggio per X è che deve conformarsi, guarderemo a quello che fa”, è stata la postilla di Jourová, che è responsabile per l’attuazione del nuovo codice.

Fake news sui social network, Italia campione

Secondo il rapporto dell’esecutivo comunitario, è l’Italia il campione di fake news del Vecchio Continente. I dati diffusi da Bruxelles mostrano come il nostro Paese sia il primo in Europa per numero di contenuti rimossi da Facebook e Instagram perché in violazione delle “politiche sulla disinformazione dannosi per la salute” o capaci di “interferire” nelle elezioni degli Stati membri.

Social network e fake news
Foto | Unsplash / Camilo Jimenez – Newsby.it

Nel primo semestre 2023 Meta ha rimosso più di 45mila contenuti da Facebook – pari a circa un terzo del totale –  e 1.900 da Instagram, su poco meno di 7mila.

Il secondo Paese per contenuti rimossi dal primo social di Meta è la Germania, il più popoloso nell’Ue. Qui i post eliminati si fermano a 22mila. Seguono la Spagna con 16mila, i Paesi Bassi (13mila) e la Francia (12mila).

Su Instagram, Madrid segue Roma con 1.200 rimozioni, cento in più rispetto a Berlino (1.100).

Il Codice di condotta dell’Ue

Al Codice lanciato nel 2018 hanno aderito volontariamente 44 operatori digitali, tra cui giganti tecnologici come Meta (Facebook, WhatsApp), Google (YouTube) e TikTok.

Tutti i dati sono consultabili sulla pagine del Centro Trasparenza, in cui le principali piattaforme online firmatarie hanno pubblicato i propri report per dare conto degli sforzi messi in campo per limitare la diffusione della disinformazione, l’incitamento all’odio e qualsiasi altro tipo di notizia fuorviante.

Sul fronte della propaganda politica spetta ancora all’Italia il podio, con 62mila post “fake” rimossi tra Facebook e Instagram. Dopo l’Italia, si piazzano la Germania (50mila) e la Francia (42mila).

Se dal regno di Meta si passa a TikTok, la situazione non cambia. Sono oltre 1 milione e 334mila gli account falsi chiusi dalla piattaforma cinese, 300mila in più di quelli disabilitati in Spagna e Germania. Il numero più alto registrato in Europa.

Su YouTube, la piattaforma di proprietà di Google, invece l’Italia si ferma al secondo posto con 2.684 video rimossi, scalzata dal podio dalla Spagna, che ne totalizza 2.781. Seguono la Germania (2.708) e la Francia (1.472).

La disinformazione propagata dalla Russia

Jourová ha invitato tutte le piattaforme a intensificare la lotta contro la disinformazione russa in vista del voto in Slovacchia e in Polonia e soprattutto delle elezioni europee del prossimo giugno. “Mosca sta cercando d’inquinare il nostro spazio informativo con mezze verità e bugie per far credere che le democrazie non siano meglio delle autocrazie”, ha avvertito la vice presidente. Secondo Jourová, i dati raccolti mostrano che “la Russia è impegnata in una guerra di idee”.

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