Elezioni amministrative, si vota per
i ballottaggi: perché è importante

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Urne aperte a Roma e in 65 Comuni d’Italia per il secondo turno delle elezioni amministrative. Si vota oggi fino alle 23 e domani, dalle ore 7 alle 15. Dopo i risultati del 3 e 4 ottobre, quando si è tenuto il primo turno, resta ancora da decidere il sindaco della Capitale, dove gli elettori dovranno scegliere tra Roberto Gualtieri, candidato del centrosinistra, e Enrico Michetti, candidato del centrodestra.

Dove e come si vota per i ballottaggi

Tra le città capoluogo di Regione, oltre a Roma, saranno coinvolte nel voto anche Torino e Trieste. Secondo turno delle elezioni amministrative anche a Benevento, Caserta, Cosenza, Isernia, Latina, Savona e Varese. Ognuno dei 65 Comuni interessati dal ballottaggio per eleggere il sindaco presenta per legge più di 15 mila abitanti. Al di sotto di questa soglia, infatti, il sindaco è sempre eletto in automatico al primo turno.

A differenza della prima tornata elettorale, peraltro, in questa non ci sono preferenze per i candidati ai consigli comunali o voti di lista. Chi si presenterà alle urne dovrà limitarsi a barrare con una croce il nome del candidato che vorrebbe come sindaco del suo Comune. Per poter prendere parte alle elezioni amministrative bisogna recarsi al proprio seggio, indicato nella tessera elettorale. Con sé, oltre alla tessera elettorale, bisogna portare un documento d’identità. Come al primo turno, non è richiesto il Green pass. Resta obbligatoria, invece, la mascherina.

Elezioni amministrative: l’importanza nazionale del voto

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La sfida, quasi ovunque, è quella tradizionale tra centrosinistra e centrodestra. Non mancano le eccezioni: a Benevento, per esempio, si sfidano il candidato del centrosinistra Luigi Diego Perifano e, in rappresentanza delle liste civiche del centro moderato, l’indipendente Clemente Mastella. Ma inevitabilmente queste elezioni amministrative avranno forte valenza anche a livello nazionale.

Proprio Roma rappresenta una cartina al tornasole molto importante per Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, primo nel Paese secondo le più recenti rilevazioni possibili, vive infatti una fase estremamente delicata dopo le recenti inchieste sulle infiltrazioni neofasciste al suo interno. Il risultato di Michetti potrebbe dunque ridefinire l’importanza di FdI tra le forze di centrodestra. Paolo Damilano, invece, non corre solo per Torino ma per l’intera Lega. La sua vicinanza a Giancarlo Giorgetti lo rende infatti una figura che potrebbe ancor di più mettere in difficoltà Matteo Salvini dentro il Carroccio.

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