Droghe in Italia, in quali città se ne consumano di più?

Qual è la città in cui si consumano più droghe in Italia? Uno studio realizzato dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha provato a dare una risposta. L’inizitiva, finanziata dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, ha coinvolto 33 città di 20 regioni. Sono state analizzate le acque reflue di ogni città. Due gli obiettivi: mappare i trend di consumo delle sostanze psicoattive “maggiori” e individuare la presenza di nuove sostanze psicoattive (NPS).

Il progetto “Acque reflue” ha sviluppato una rete di rilevamento nazionale che ha incluso complessivamente 33 centri urbani equamente distribuiti in 20 regioni italiane – spiega Sara Castiglioni, responsabile del Laboratorio di Indicatori Epidemiologici Ambientali –. La misura dei consumi di sostanze stupefacenti nella popolazione italiana è stata effettuata attraverso l’“epidemiologia delle acque reflue”, una metodica che analizza i residui metabolici (i prodotti di scarto umani) delle sostanze stupefacenti nelle acque reflue urbane arrivate ai depuratori, per stimare quali e quante sostanze vengono complessivamente consumate da tutta la popolazione“.

Droghe in Italia: come cambia il consumo

Le sostanze maggiormente consumate si confermano la cannabis e i suoi derivati, con un consumo medio nazionale di 51 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, seguite da cocaina (circa 11 dosi) ed eroina (circa 3 dosi). Consumi più contenuti, invece, per metamfetamina, ecstasy e amfetamina, che sono risultati pari o inferiori alle 0,1 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti. Le città in cui, stando ai dati, si consuma maggiormente cannabis sono Nuoro, Bologna, Fidenza, Cagliari, Trento e Trieste. In questi territori, il consumo supera le 100 dosi al giorno per 1.000 abitanti. Per il consumo di cocaina, si osservano i valori più elevati, maggiori di 20 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, a Pescara, Montichiari, Venezia, Fidenza, Roma, Bologna, Merano, mentre i consumi più bassi, compresi tra 1 e 4 dosi al giorno per 1.000 abitanti, si rilevano a Belluno e Palermo.

Tre dosi di cocaina pronte per essere consumate
Immagine | Unsplash @Colin Davis – Newsby.it

Dai dati emerge, poi, come il consumo di di cannabis e cocaina sia cresciuto nel 2021 rispetto all’anno precedente, e il consumo di ecstasy sia aumentato nella seconda parte dell’anno 2021 rispetto alla primavera 2021 e al 2020. Variazioni che potrebbero essere collegate con la riapertura dei locali dopo la chiusura forzata durante il Covid.

Le “novità” rilevate dallo studio

Come detto, però, i dati raccolti servono anche a mappare il consumo di nuove sostanze psicoattive. In questo senso, lo studio ha evidenziato la presenza di catinoni sintetici, stimolanti del sistema nervoso centrale in grado di imitare gli effetti della cocaina, amfetamina o MDMA. Curioso, inoltre, il caso derivati sintetici del fentanile, farmaco oppiaceo derivato dalla morfina. Questi negli Stati Uniti hanno avuto un enorme diffusione. Così ampia che, in alcuni casi, si parla di vera e propria epidemia. In Italia, invece, nessun fentanile sintetico è stato rilevato nelle acque reflue. Un dato che dimostra come il consumo di questo tipo di droga sia ridotto ai minimi termini.

Discorso diverso, infine, per la ketamina. In tutte le città italiane si riscontra il suo utilizzo. Si parla di 5mg al giorno per 1.000 abitanti. A guidare la classifica di questa specifica droga sono Bologna, Cagliari, Firenze, Milano, Torino e Venezia. Nel periodo di studio è emerso inoltre un aumento del consumo di ketamina in alcune città quali Milano (da 6 a 14 mg al giorno ogni 1.000 abitanti), Bologna (da 12 a 22) e Firenze (da 8 a 18).

 

 

 

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