Discoteche: i pareri sulla riapertura, da Salvini a Gabry Ponte

Il Cts ieri, mercoledì 6 ottobre, si è espresso sulla riapertura delle discoteche. Con Green pass e mascherine, le sale da ballo potranno riaprire, in zona bianca, con una capienza al 35% al chiuso e al 50% all’aperto. Oggi pomeriggio, giovedì 7 ottobre, dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri il nuovo decreto.

Salvini: “Riaprire al 35% è una follia”

Le regole, e in particolare le capienze, proposte dal Comitato tecnico scientifico, non piacciono ai sindacati e gli imprenditori del settore. Ad essere contrario ad una riapertura delle discoteche, con queste modalità, è il leader della Lega, Matteo Salvini. Per lui, infatti, riaprire al 35% è “una follia. Così, ha spiegato, non riaprirebbero neanche i locali. Serve almeno “il doppio della capienza, se chiedi il Green pass e chi entra è vaccinato o tamponato riapri al 100%. E questo vale anche per cinema, musei, stadi“. Salvini, intervenuto a RTL 102.5, ha poi detto: “Io ho il Green pass. Ci sono milioni di italiani che non lo hanno e vorrei non rimanessero a casa senza lavoro e senza stipendio. La linea è questa: ringraziare chi si è vaccinato e non lasciare a casa lavoratori, pubblici e privati. Vorrei garantire il diritto alla salute e al lavoro a tutti gli italiani“.

I costi di gestione, a queste condizioni, pesano sulla riapertura delle discoteche

Sulle condizioni proposte dal Cts si è espressa anche la Siae. La Società italiani degli autori e degli editori, attraverso una nota, ha detto: “Le condizioni poste dal Cts per la riapertura delle discoteche la rendono di fatto impossibili. Suonano irreali le dichirazioni entusiaste sul ‘primo passo’, dato che nella sostanza non c’è nessun passo. I costi di gestione di un locale sono troppo ingenti per riaprire con gli introiti di un 35% di capienza“. E ancora: “In alternativa, i gestori sarebbero obbligati a praticare prezzi inaccessibili ai più. Sarebbe più onesto dire ‘non ci sono le condizioni, non si può riaprire”, ma con i dati sulle vaccinazioni sarebbe stato difficile da motivare“.

E Maurizio Pasca, presidente della Silb, il sindacato dei gestori delle sale da ballo, ha confermato quanto detto dalla Siae: “È vero, l’importante è riaprire, ma così le condizioni non sono favorevoli perché incideranno sui costi. Mi auguro che in sede di Consiglio dei ministri si possano rivedere le percentuali sulla capienza nei prossimi giorni. Altrimenti in queste condizioni per molti sarà difficile riaprire“.

Sulla riapertura delle discoteche si è espresso anche Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni. “Così non riaprono. Penso sia utile fare un ragionamento approfondito per ipotizzare un ampliamento: lo dico perché le discoteche con la capienza del 35% non aprono, perché è antieconomico“.

Gabry Ponte a Repubblica: “L’ennesima mazzata per questo comparto”

Sul tema si è espresso anche uno dei Dj nostrani più famosi e apprezzati, Gabry Ponte. L’artista, in un’intervista a Repubblica, ha dichiarato: “Ci vuole prudenza, assolutamente, ora più che mai. E io ho fiducia nel Governo e nelle decisioni del Cts e immagino che le nuove restrizioni siano state ritenute necessarie per tutelare la salute e la sicurezza di tutti. Però rappresentano oggettivamente l’ennesima mazzata per questo comparto, perché le economie della maggior parte degli eventi non stanno in piedi con questi numeri“. E ha continuato: “Andare in un locale semivuoto non è divertente per chi ci va e non è sostenibile per chi lo gestisce. Lo accettiamo, però facciamo sì che queste regole valgano per tutti, e per chi non le rispetta ci siano ripercussioni severe“.
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