Cts: chiuse tutte le scuole in zone rosse o ad alto rischio

Le scuole, di qualunque ordine e grado, dovranno rimanere chiuse in zona rossa. Questa è l’indicazione che il Comitato Tecnico Scientifico ha dato al Governo al termine della riunione in cui sono state analizzate le richieste dell’esecutivo.

Il Cts ha indicato che gli studenti dovranno rimanere in Dad nel caso in cui l’incidenza sia superiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti. Nelle altre occasioni, invece, gli studenti potranno tornare in classe in  presenza con le modalità precedentemente stabilite.

Contagi nelle scuole: misure differenziate, anche su base comunale e provinciale

Secondo quanto emerso dalla riunione del Cts, ci sarebbe un impatto dei nuovi contagi nelle scuole, ma sarebbe differenziato. Proprio per questo motivo si dovrà ricorrere ad una differenziazione delle misure a seconda delle zone. Questa, inoltre, potrà variare in base ai Comuni o Province, e non sarà quindi soltanto su base regionale.

Il Cts ha spiegato che, con la stabilità dei contagi in zona gialla per 3 settimane di seguito, le attuali disposizioni sulla scuola non dovrebbero cambiare. Inoltre, al verbale sarà allegato uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità che mostra il quadro dei contagi nelle scuole.

Crisanti: “Stiamo prendendo tutte le decisioni al buoio”

Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia dell’università di Padova, ha detto: “Per quanto riguarda la scuola siamo di fronte a una totale mancanza di dati. Io sono fondamentalmente contrario alla didattica a distanza. È chiaro però che per averla in presenza abbiamo bisogno di dati, altrimenti facciamo tutto al buoi e rischiamo di sbagliare”.

Inoltre, durante Stasera Italia Weekend su Rete4, Crisanti ha detto: “A quasi un anno dall’inizio della pandemia ancora non si conosce l’impatto che ha la dimensione della scuola e il pendolarismo”. E ha continuato: “Stiamo prendendo tutte le decisioni al buio. Senza contare che la variante inglese sembra attaccare molto più di frequentemente i giovani. Detto ciò, la scuola rimane una grandissima priorità. Tenere a casa i ragazzi è un danno per i più deboli e per quelli economicamente più svantaggiati”.

A partire da domani, lunedì 1 marzo, le scuole rimarranno chiuse in tutte le Regioni in zona rossa: Basilicata, Molise e nei comuni in zona rossa in Abruzzo. Anche in Campania, Puglia e Marche, in zona arancione, i presidenti di Regione hanno firmato le ordinanze per la prosecuzione della didattica a distanza per tutti.

Impostazioni privacy