Croce Rossa: “Tempi lunghi per l’indagine epidemiologica”

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“Alla data di martedì 9 giugno abbiamo contattato 170mila persone. Le chiamate da effettuare nuovamente ammontano al 50% del totale, gli appuntamenti presi per il test corrispondono al 30%, poi c’è anche chi ha detto di no. A parlare è Michele Bonizzi, responsabile Salute della Croce Rossa Italiana, che ha fatto il punto sull’indagine epidemiologica tramite test sierologici predisposta dal Ministero della Salute e dall’Istat, che l’organizzazione di volontariato sta portando avanti da due settimane con telefonate per organizzare gli appuntamenti nelle strutture sanitarie accreditate.

“Indagine complessa, normale che i tempi siano lunghi”

L’indagine sta portando via più tempo del previsto rispetto alle previsioni degli Enti promotori del progetto di indagine epidemiologica. Bonizzi conferma che serviranno altri giorni per avere un quadro più completo, ma preferisce non parlare di proroghe: “Sui tempi dell’indagine epidemiologica non si tratta di una proroga vera e propria – ha detto -. In fase di progettazione era prevista una tempistica per le telefonate: alla luce della complessità di un grande progetto mai realizzato prima è stato necessario utilizzare un po’ più di tempo”.

Il 15% delle persone chiamate dice no

Sulla reazione degli italiani che ricevono le telefonate, il responsabile salute della Croce Rossa esprime una piccola criticità ma non perde l’ottimismo: “Quando riusciamo ad entrare in contatto con gli italiani la reazione è buona, anche se il 15% ci dice di no. Noi però non demordiamo, cerchiamo di convincere gli italiani dell’utilità di questo progetto”.

Bonizzi, infatti, non ha dubbi sull’utilità dei test sierologici e dell’indagine in corso per capire l’impatto e la diffusione del Covid-19: “Non si tratta solo di andare ad individuare se uno abbia o meno avuto il coronavirus – ha detto – ma di capire dove e come si sia esteso, anche quali siano le caratteristiche delle persone contagiate. In questo modo sarà più semplice prendere delle decisioni sulla riapertura generale“.

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