Covid, drive through per il vaccino a Milano: ecco come funziona

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Un sistema di somministrazioni che ogni giorno, in nove ore, può eseguire 2mila vaccinazioni. È la ‘catena di montaggio’ della Difesa messa a punto nel drive through di Milano, al parco di Trenno, dove due linee lavorano alle inoculazioni per prevenire il contagio da Covid-19. Le somministrazioni sono ai cittadini sono aperte dalle 8:30 alle 17:30 e a cominciare sono docenti e rappresentanti delle forze dell’ordine, con il vaccino AstraZeneca.

Drive through per il vaccino, come funziona

A spiegare passo dopo passo come avviene la vaccinazione è il maggiore dell’Esercito Italiano Marco Tribuzio. “Le auto accedono da un ingresso principale del parco di Trenno, qui a Milano – spiega -. Il personale della Protezione civile verifica che chi entra abbia effettivamente titolo alla vaccinazione o al tampone, perché dall’altra parte del parco c’è l’attività di screening. Si passa poi all’anamnesi prevaccinale da parte del medico, per verificare che non ci siano controindicazioni all’effettuazione del vaccino. Poi parte la fase vaccinale vera e propria, a cura degli infermieri“.

“Dall’accettazione alla somministrazione i tempi calcolati sono di cinque minuti senza mai scendere dall’auto – aggiunge il militare -. A questi si aggiungono altri quindici minuti circa per l’attesa all’interno del parcheggio nel caso di eventuali reazioni avverse. In tal caso, il paziente può essere immediatamente curato nella tenda d’emergenza che abbiamo preposto”.

“AstraZeneca? Nessuna preoccupazione”

Il colonnello dell’Esercito Fabio Zullino ha espresso soddisfazione per il funzionamento del drive through milanese: “Il sistema di vaccinare direttamente in macchina sta funzionando. È il primo punto in Italia trasformato da centro tamponi a centro vaccinale. Attualmente facciamo circa 800 tamponi e 600 vaccini al giorno. L’obiettivo è quello di arrivare a 2mila vaccini giornalieri ed eliminare la linea dei tamponi”.

Il militare ha anche cercato di smorzare le paure riguardanti il vaccino AstraZeneca: “Non ci sono motivi di preoccupazione: perché dovremmo averne?”.

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