Coronavirus, aumentano i ‘nuovi poveri’: Caritas lancia l’allarme

Mentre il mondo della politica discute, anche piuttosto aspramente, sulla severità delle misure da adottare per contrastare il tanto improvviso quanto all’apparenza incontrollabile incremento quotidiano dei contagi da coronavirus, c’è chi fotografa una situazione sociale prossima, a sua volta, all’emergenza. Si tratta della Caritas Italiana, che nel rapporto 2020 intitolato Gli anticorpi della solidarietà (un’espressione presa ‘in prestito’ da Papa Francesco), presentato in occasione della Giornata internazionale del rifiuto della miseria, fotografa uno scenario economico e sociale a dir poco preoccupante e lancia l’allarme dell’arrivo di “nuove forme di povertà”, come avvenuto dopo la crisi economica del 2008.

Povertà, i dati allarmanti di Caritas

Il quadro è preoccupante già dal dato generale. Il 45% delle persone che si sono rivolte ad un centro di ascolto Caritas nel 2020 non lo avevano mai fatto prima. Nel 2019 il dato si attestava al 31%. Tra i nuovi poveri aumenta sempre più il numero di famiglie con bambini o adolescenti, nonché giovani già costretti al precariato che ora fanno fatica a trovare anche posti saltuari di lavoro. Le famiglie italiane sono il 52%, il 4,1% in più rispetto allo scorso anno.

Lo spartiacque dei dati è, inevitabilmente, il lockdown nazionale della scorsa primavera. L’incremento del numero di persone seguite a partire dalla primavera è del 12,7% rispetto al periodo pre-chiusura, con oltre 450mila persone tra marzo e maggio. Un record decisamente triste. La cifra è leggermente calata in estate, ma con lo spettro di una nuova chiusura totale si teme che il dato possa tornare a salire.

Circa 62mila i volontari impegnati

Per dare supporto alle centinaia di migliaia di persone in difficoltà, Caritas ha rilevato nel rapporto di aver impiegato circa 62mila volontari, a partire soprattutto dai giovani impegnati nel Servizio civile universale. Circa 19mila volontari over 65, però, non hanno potuto dare il loro contributo nel periodo di maggiore impatto della pandemia, per ragioni di sicurezza. Sono circa 5.300 gli under 34 che si sono attivati in primavera.

Caritas ha inoltre specificato di aver aperto i centri di ascolto ‘in presenza’ appena possibile, non appena i decreti lo hanno concesso, soprattutto su appuntamento. Il servizio di supporto telefonico e online è comunque ancora molto utilizzato. Il lavoro di supporto delle diocesi si è anche concentrato nel fornire informazioni chiare e dettagliate alle famiglie più povere sulle misure di sostegno previste dall’esecutivo con i decreti Cura Italia e Rilancio.

Impostazioni privacy