Citto Maselli, l’ultimo saluto al regista e intellettuale comunista

Questa mattina in Campidoglio si è tenuta la camera ardente e la commemorazione funebre di Citto Maselli, regista e intellettuale comunista. Maselli si è spento il 21 marzo all’età di 92 anni. “La vita di Maselli si incarna con Roma. Da evidenziare la sua capacità di coniugare la creatività artistica con una dimensione organizzativa legata alla produzione e al lavoro cinematografico” queste le parole dell’assessore alla Cultura di Roma Gotor. “Citto non solo è stato uno dei più grandi registi del dopoguerra, è stato un intellettuale militante della sinistra. Da giovane è stato nella resistenza e ha continuato fino alla fine con la militanza in Rifondazione comunista. È sempre stato al fianco della classe lavoratrice” ricorda Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista. Tra i presenti per l’ultimo saluto anche Valeria Golino, Fausto Bertinotti e Marco Bellocchio.

Maselli, Bellocchio: “Grande regista e intellettuale sempre coerente con sue idee”

Citto oltre ad essere un grande regista è un grande intellettuale, un militante sempre coerente con le proprie idee oggi del tutto fuori moda. Mi affascinavano i suoi racconti, era stato tra le braccia di Pirandello, poi la resistenza. Ammiravo il suo rigore anche se non lo condividevo. Non potremo più godere della sua ricchezza di come sapeva raccontare la storia“. Così Bellocchio ha ricordato Maselli durante la sua commemorazione funebre.

Golino: “È stato un mentore, mi ha insegnato quasi tutto”

Citto era un grande uomo, con una personalità straordinaria“, ha raccontato Golino. “Ha lasciato un segno in tutti quelli che lo hanno conosciuto. Era la cosa più vicina ad un mentore per me, mi ha insegnato quasi tutto rispetto al nostro lavoro. Sono affranta ma so che ha avuto una vita molto bella, ha avuto 92 vite come i suoi anni. Era amato, è stato con una donna straordinaria“. Ha aggiunto che Maselli “è stato un uomo fortunato ed è stata una fortuna per tutti noi conoscerlo“.

Maselli, Bertinotti: “Ci ha lasciato molto, sapremo ritrovare la sua lezione?”

Il lascito di Maselli? Se fossimo stati in un altro tempo avremmo potuto dire che ce ne sarebbero diversi perché dal dopoguerra c’è stata continuità tra politica, cultura, arte“, ha osservato Bertinotti. “Questa continuità si è spezzata. Quindi il lascito bisogna ricercarlo. Citto ha lasciato molto, noi sapremo ritrovare la lezione? Non ci può essere continuità tra una cultura alta e quella dei talk show e dello spettacolo“, ha concluso.

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