Chi era Vittorio Iacovacci, il carabiniere ucciso in Congo

Vittorio Iacovacci, il carabiniere italiano che è rimasto ucciso in un attentato in Congo, aveva trent’anni ed era originario di Sonnino, in provincia di Latina. Era effettivo al 13esimo Reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, con sede a Gorizia. Nel corso degli anni si era distinto per gli ottimi risultati ottenuti nel suo percorso all’interno del Gruppo di intervento speciale (Gis). Aveva prestato servizio anche alla Folgore. Era fidanzato e stava programmando le nozze per questa estate. Sarebbe dovuto tornare in Italia tra pochi giorni, nel mese di marzo. Si trovava in Congo da settembre e si metteva in contatto con i suoi familiari ogni volta che ne aveva l’occasione.

“Era andato a portare la pace ed è stato ucciso”

Sono stati Francesco Vivona, il comandante della compagnia dei carabinieri di Terracini, e Gaetano Borrelli, il comandante della stazione di Sonnino, a comunicare alla famiglia di Iacovacci la triste notizia. Quando tornava dalle missioni all’estero, il carabiniere non si dimenticava mai di passare alla stazione locale a salutare i suoi colleghi. “La comunità di Sonnino è sgomenta per questa giovane e tragica perdita. Proclameremo il lutto cittadino”. A dirlo è Luciano De Angelis, il sindaco di Sonnino. “Era andato a portare la pace ed è stato ucciso, ci stringiamo attorno alla famiglia”. Iacovacci si era lasciato Sonnino alle spalle cinque anni fa, per intraprendere il percorso che lo avrebbe portato ad essere assegnato alla squadra di close protection.

Teo Luzi: “La perdita di Iacovacci ci colpisce profondamente”

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La perdita del carabiniere Vittorio Iacovacci ci colpisce profondamente, siamo vicini al dolore dei suoi familiari e analoghi sentimenti nutriamo per la famiglia dell’ambasciatore Attanasio e dell’autista, che hanno perso la vita nella stessa circostanza. Un gesto vile che ci lascia sgomenti. I carabinieri ancora una volta pagano un prezzo altissimo per il loro servizio, fatto d’impegno e sacrificio”. Così il generale Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.

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