Bus in una scarpata sulla A16, un morto e 14 feriti: al lavoro per recuperare il mezzo

È di un morto e 14 feriti, di cui due particolarmente gravi, il bilancio, provvisorio, dell’incidente stradale avvenuto sull’autostrada A16 Napoli-Canosa, in direzione Napoli, all’altezza del comune di Vallesaccarda, in provincia di Avellino. Coinvolti un bus con a bordo 36 passeggeri e due autisti, finito in una scarpata, e 5 auto. La persona deceduta è uno dei passeggeri delle vetture. L’incidente è avvenuto alle 4 e sul posto sono al lavoro quattro squadre dei vigili del fuoco per recuperare il mezzo ed eventuali altri passeggeri.

Com’è avvenuto l’incidente?

Le prime ricostruzioni indicano che, in seguito a un incidente fra tre autovetture, l’autista del bus (un Flixbus) si è trovato di fronte a due vetture ferme ed è stato costretto a sterzare a sinistra per evitare l’impatto, dirigendosi verso il guardrail. Purtroppo questa manovra l’ha fatto finire in una scarpata, anche se non particolarmente profonda. Altre tre vetture, che seguivano il pullman, sono finite contro le auto ferme al centro della carreggiata.

I vigili del fuoco hanno recuperato il bus. I passeggeri del pullman e delle auto coinvolte che non hanno avuto la necessità di ricorrere alle cure mediche sono stati ospitati nella palestra comunale di Grottaminarda (Avellino).

Le testimonianze dei passeggeri del bus

Laura, passeggera a bordo del Flixbus finito nella scarpata, ha raccontato la sua esperienza. “È stato uno schianto tremendo: in pochi secondi ci siamo ritrovati nella scarpata. Il bus è rimasto quasi sospeso, siamo riusciti ad uscire uno per volta strisciando pancia a terra“.

Un’altra testimonianza arriva da Nicoletta, anche lei presente a bordo del bus. “L’autista ha lanciato un grido, poi ha virato verso sinistra finendo sul guardrail. C’è stato un testa coda prima di travolgere un’auto ferma sulla carreggiata per poi finire nella scarpata. Ci siamo ritrovati tutti l’uno sull’altro. Siamo salvi per miracolo: gli alberi hanno frenato il bus che altrimenti sarebbe finito per rotolare su se stesso per molte decine di metri“.

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