Bergamo: fatture false per 40 milioni, quattro persone in manette

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo hanno arrestato quattro persone indagate per reati tributari e fallimentari, oltre che per riciclaggio, usura ed estorsione. A darne notizia è la stessa Guardia di Finanza della città lombarda, a seguito dei provvedimenti in merito emessi dalla Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo, Federica Gaudino. Smascherato un giro di fatture false da più di 40 milioni di euro. Sequestrati beni dal valore di oltre 27 milioni.

Tre persone in carcere, una ai domiciliari

Viste le misure cautelari del Gip, tre dei quattro arrestati sono ora nel carcere di Bergamo, mentre il quarto è ai domiciliari. Le indagini hanno coinvolto circa cinquanta agenti della Guardia di Finanza. I militari sono intervenuti nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Vicenza e Verona.

L’indagine è proseguita, nel corso dei mesi, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi occulti di osservazione e controllo, esame di documentazione contabile e bancaria, audizione di testimoni. Grazie a queste operazioni investigative è stato possibile ricostruire una fitta rete di società utilizzate per emettere fatture relative ad operazioni inesistenti. Oltre 40 milioni di euro il losco giro d’affari. Finora sono stati sequestrati diversi immobili. Tra questi quattro ville, oltre a depositi, magazzini, orologi, moto e automobili.

22 le denunce totali da parte della GdF di Bergamo

Le tre persone finite in carcere svolgono tutte il mestiere di titolare d’impresa. Si tratta, in particolare, di un 45enne originario di Chiari e residente nel Bresciano, un 45enne di Calcinate e un 57enne di Bergamo, questi ultimi due residenti rispettivamente a Telgate e Scanzorosciate. Ai domiciliari invece un trentenne originario di Monza e residente nel Cremonese. Oltre a loro, punito anche un 68enne originario e residente nel bresciano. Quest’ultimo non ha subìto l’arresto, ma l’interdizione per un anno dall’esercizio di attività di impresa.

Secondo quanto riportato dalla GdF di Bergamo, gli elementi complessivamente raccolti nel corso delle indagini hanno consentito di denunciare in totale 22 persone coinvolte, a vario titolo, nel sistema illecito smascherato dalle stesse Fiamme Gialle.

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