AstraZeneca, sospensione vaccino
in tutta Italia: “È precauzionale”

L’Agenzia italiana del farmaco, Aifa, ha deciso di estendere il divieto di utilizzo del vaccino anti Coronavirus di AstraZeneca su tutto il territorio nazionale. La decisione è stata presa “in via del tutto precauzionale e temporanea“, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema sull’argomento. Tale decisione, come spiega anche l’Ansa, arriva in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paesi europei.

La sospensione del vaccino: il comunicato dell’Aifa

Il tutto diventa ufficiale nelle stesse ore in cui, su disposizione della Procura di Biella, i Carabinieri del Nas hanno iniziato il sequestro delle dosi del lotto ABV5811 AstraZeneca. Sono le fiale che l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha sospeso ieri dopo la morte di un cittadino. Si tratta di Sandro Tognatti, il professore di clarinetto morto nella sua abitazione di Cossato poche ore dopo la somministrazione del vaccino in questione.

A spiegare la decisione di vietare, anche se solo temporaneamente, la somministrazione del vaccino AstraZeneca è l’Aifa in un comunicato. Qui si legge che l’Agenzia del farmaco “in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione“. Successivamente la stessa Aifa “renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile“. Tali informazioni includono “le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose“.

Lo studio su AstraZeneca: “Nessuna prova di legami con le trombosi”

Poche ore prima sia l’ente per il farmaco britannico (Mhra) sia l’Università di Oxford avevano provato a gettare acqua sul fuoco. Avevano infatti affermato che nessuna prova indica un legame tra il vaccino AstraZeneca e gli episodi di trombosi nei pazienti a cui è stato somministrato. Uno studio che ora sembra non bastare più. Resta però il fatto che, proprio come la Mhra, anche l’Agenzia Europea per i medicinali (Ema) e l’Oms hanno ribadito al momento lo stesso. Ossia che non ci sono indicazioni che i vari eventi avversi registrati finora in Europa (circa una trentina, su cinque milioni di dosi) siano da legare al vaccino.

L’Università di Oxford ha sottolineato dal canto suo che dalle analisi non emerge una correlazione tra la somministrazione del vaccino di AstraZeneca e il verificarsi di eventi tromboembolici. “Ci sono prove molto rassicuranti del fatto che non ci sia un aumento di casi di trombi sanguigni nel Regno Unito“, spiega l’Università. Che sottolinea come il Regno Unito sia la nazione “dove finora è arrivata la maggior parte di somministrazione delle dosi“. Queste le parole del professor Andrew Pollard. Resta però il fatto che l’Italia, come Francia e Germania, al momento ha fermato la somministrazione di tale vaccino.

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